I secoli della peste: XV e XVI
San Rocco e le immagini di devozione nel territorio
San Rocco e le immagini di devozione nel territorio
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San Rocco: architetture e dipinti per contrastare il contagio
Fra XV e XVI secolo nel territorio bresciano si moltiplicano le fondazioni di chiese e cappelle dedicate al santo di Montpellier sia le sue raffigurazioni in pale d’altare, ma soprattutto in immagini votive realizzate ad affresco. E’ un tessuto d’arte e di architettura diffuso capillarmente e ancora ben percepibile. Tutti o quasi gli edifici religiosi che hanno conservato la decorazione pittorica ad affresco quattro – cinquecentesca contano almeno un San Rocco. Si tratta di opere di qualità molto differente da un punto di vista artistico, ma dalla uguale forza evocativa. Sono frutto di lasciti testamentari, sono ex voto per una guarigione inaspettata, sono invocazioni di protezione per tenere lontana la malattia. Sono spesso espressione della spiritualità individuale, ma anche di quella delle comunità che si uniscono attraverso la devozione e le opere d’arte che la esprimono per invocare la salvezza attraverso l’intercessione del Santo.
Esemplare in questo senso può essere la chiesa di San Rocco a Bagolino, voluta dalla popolazione locale per tentare di scongiurare l’epidemia di peste del 1478 e arricchita, nel presbiterio, da un ciclo pittorico raffigurante le storie di San Rocco e di San Sebastiano. Ne sono autori i pittori Da Cemmo, il più noto Giovan Pietro molto attivo in Valle Camonica e il padre, la cui attività è documentata unicamente a Bagolino. O anche la chiesa di San Rocco a Gavardo edificata sulla direttrice viaria che dalla valle Sabbia e dalla riviera di Salò conduce verso la città non solo persone e merci, ma anche contagi.
Anche la valle del Garza, piccola ma logisticamente significativa perché collega Brescia con la Valle sabbia e di lì con il Trentino, fu colpita con particolare violenza dalla peste del 1512: sembra che solo nel luglio di quell’anno si contassero 800 malati sparsi fra i diversi borghi della valletta. Non è dunque una caso che nella sua Pieve intitolata a Santa Maria Annunciata si contino ben dodici immagini votive raffiguranti San Rocco, da solo o insieme ad altri protagonisti della storia sacra. Questi dipinti si aggiungono alla cappella esterna alla chiesa che fu edificata nel 1484 per assolvere un voto della comunità in occasione di un’epidemia.
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