I secoli della peste: XV e XVI

Il tesoro delle Sante Croci

Il tesoro delle Sante Croci

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Esposizione del tesoro delle Sante Croci e processioni per scongiurare il pericolo

Nell’imperversare delle numerose epidemie di peste quattro- cinquecentesche, il Tesoro delle sante croci costituisce un punto focale della speranza. Esse rappresentano l’identità civile e religiosa della città, uniscono la fiducia profonda verso i santi patroni Faustino e Giovita al culto della croce; rappresentano il bene più prezioso che la comunità possiede sia da un punto di vista spirituale che materiale; per questo costituiscono la ratio più alta per invocare il perdono e la benevolenza divina, per rendere grazie per lo scampato pericolo.

In quei decenni, la Reliquia Insigne e la Croce del Campo vengono esposte o portate in processione più volte: nel 1438 furono mostrate per l’assedio (di Niccolò Piccino) e per la peste; nel 1450 furono esposte sempre per la peste; dal 1520 al 1527, ogni anno, furono portate in processione verso la chiesa di San Faustino per delle avversità che, visto il periodo, non è improbabile comprendessero anche malattie ed epidemie. Nel terribile biennio 1576/1577 furono prima esposte alla devozione e poi, cessato il pericolo di contagio, portate in processione.

La ritualità della loro esposizione è complessa e ne accresce il valore e la fascinazione. Esse sono custodite nella cattedrale iemale di Santa Maria Assunta entro un cassone dorato la cui apertura prevede uno buon numero di passaggi che le svelano gradualmente e un altrettanto complesso sistema di serrature e chiavi che sono custodite separatamente dalle autorità religiose e civili oltre che da alcuni anziani della città. Portate in processione, danno vita a eventi memorabili nella vita quotidiana della città. Toccano i luoghi topici della spiritualità come le due cattedrali (Santa Maria Assunta e San Pietro de Dom che oggi non esiste più ed è stata sostituita dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta e dei santi Pietro e Paolo), come la piccola chiesa di San Faustino in riposo legata al miracolo che diede origine alla venerazione del tesoro o come la chiesa di San Faustino maggiore dove sono conservate le reliquie dei santi patroni. Fanno tappa anche nei palazzi rappresentativi del potere civile come il Broletto, sede prima del comune medievale e poi dei provveditori veneti. Coinvolgono tutti gli ordini religiosi, le discipline, le confraternite, tutti i rappresentanti della società civile a partire dalle autorità di governo ai paratici delle arti e dei mestieri, i collegi professionali, tutte le classi sociali a partire dalla nobiltà. Non mancano musica, baldacchini e gonfaloni.

Non va dimenticato che, proprio in questi anni, la reliquia della Santa Croce si arricchisce della stauroteca che ancora oggi la custodisce aggiungendo al suo valore spirituale anche quello di una preziosa opera di oreficeria ricca di raffinate lavorazioni e di pietre preziose.

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