Le Confraternite religiose di Gubbio

La Confraternita della SS. Trinità detta della Misericordia

La Confraternita della SS. Trinità detta della Misericordia

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Note storiche biografiche e gli obbiettivi: Aveva la sede con la chiesa e proprio oratorio in Via Baldassini. Tra le tante confraternite eugubine quella della SS. Trinità, detta della Misericordia, ebbe particolare rilievo. Nei primi anni del ‘500 una certa Piera, vedova di  Lodovico Rubeni, insieme ad altre donne, andava tutti i giorni alla Messa dai Cappuccini, ma voleva impegnarsi ulteriormente. La città di Gubbio benché avesse già due conventi francescani, S. Francesco e S. Girolamo, offrì al nuovo Ordine dei  Frati Eremiti di S. Francesco, chiamati Cappuccini, l’antico monastero di S. Barbara, situato sul Monte Calvo o Foce o di S. Giacomo, vicino l’eremo di S. Ambrogio. I Frati Cappuccini vi si stabilirono nel 1547.  Successivamente nel 1631 fu acquistato un nuovo terreno e costruito il nuovo convento, dedicato a San Nicola, nel quale si trasferirono il 16 febbraio 1640. Chiesero consiglio a Frate Egidio che suggerì di associarsi, visitare gl’infermi poveri, e per poterli soccorrere, chiedere elemosina per la città e diede loro anche un regolamento di vita, con pratiche di pietà, comunione mensile, adunanze ogni domenica, ecc.

Da  principio queste donne furono derise e ironicamente chiamate “le beate”. Il loro modo di fare fu così ammirevole, che furono poi capite ed apprezzate, e centinaia di donne entrarono a far parte della Compagnia della Misericordia. Così sorse la Compagnia delle donne, un evento straordinario atteso che le confraternite erano associazioni prevalentemente maschili.

Nel dicembre 1538 il papa Paolo III per contrastare il potere dei Montefeltro ordina alle sue milizie di portarsi attorno a Camerino. Le avanguardie pontificie  si scontrarono con le milizie ducali a Valfabbrica e molti militari eugubini furono catturati. Il valoroso capitano Aquilante, assediato a Valfabbrica, con un pugno di militari eugubini, seppe contenere l’avanzata delle milizie pontificie al comando di Pierluigi Farnese, ma era sul  punto di arrendersi.

In quel tempo, predicava in Gubbio, a San Francesco, Fra Giuseppe Bresciano, Cappuccino, il quale, per ottenere l’aiuto del Signore, consigliò la città a far dei voti fra questi quello che la Compagnia della Misericordia dovesse aver cura dei poveri infermi.  Il Magistrato a nome della città, accettò quei voti e fu eletta la Vergine Immacolata compatrona della città. Una grande neve, il 26 dicembre 1538, bloccò l’esercito pontificio, così il Capitano Aquilante e Gubbio furono salvi. Per osservare il voto, entrarono nella Compagnia della Misericordia, gentiluomini, mercanti e popolani dando origine alla Compagnia della Misericordia degli uomini. Questa Confraternita sorse per voto universale della Comu­nità nel 1538, “per uso di que­sta Communità all’hora posta nei pericoli di quella guerra” . La Confraternita della SS.ma Trinità detta della Misericordia ebbe scopo religioso e di beneficenza, in particolare per la cura degli infermi poveri e bisognosi. Da principio gl’iscritti si adunavano, per le pratiche di pietà, in varie chiese ma nel 1590 acquistarono una casa “per fabbricarvi, come dice un cronista del tempo, la Chiesa, oratorio ed altre stanze  atte e comode per i loro bisogni” e costruirono la nuova chiesa del SS.mo Salvatore e l’oratorio annesso, in Via Baldassini, trasformando un palazzetto trecentesco. La Confraternita ottenne il riconoscimento ufficiale, per intercessione del Vescovo di Gubbio Card. Federico Fregoso, con il Breve Pontificio “Quacunque a Sede Apostolica” di papa Clemente VIII. Successivamente fu aggregata all’Arciconfraternita della SS.ma Trinità dei Pellegrini di Roma “per la somi­glianza del di lei Istituto a Sol­lievo de Poveri Mendici”  il 21 luglio 1585 e di nuovo il 1 dicembre 1612 e il 3 dicembre 1652.  I suoi scopi erano il dare alloggio ai pellegrini che giungevano in Roma per gli Anni Santi, l’assistenza agli ammalati poveri dimessi agli ospedali (antesignana dell’assistenza domiciliare) e l’adorazione del Santissimo Sacramento con le “Quarant’Ore”. Le Confraternite della Trinità dipendenti dall’Arciconfraternita Madre adottarono per i propri membri cappe di colore rosso, richiamo all’effusione dello Spirito ricevuta da San Filippo Neri ed al fuoco della carità che deve motivare i Confratelli nelle loro opere di glorificazione del Mistero principale della Fede (non a caso fu scelto il colore che simbolicamente indica la regalità), e di misericordia verso i pellegrini, i malati, gli schiavi a causa della fede, gli emarginati.

Data di fondazione: 1538

Chiesa: aveva sede presso la chiesa della SS. Trinità, detta della Misericordia

Abito: sacco rosso

Gonfalone: non conservato.

Fondo Archivistico: Archivio Diocesano di Gubbio, Fondo Curia Vescovile

 

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