Le Confraternite religiose di Gubbio

La Confraternita del Gonfalone

La Confraternita del Gonfalone

Note storiche biografiche e gli obbiettivi: Il 13 gennaio 1454 Antonio Venturelli e Pinolo di Antonio, priori, rettori, governatori dei Putti dell’Università dei Bianchi ottennero in enfiteusi “il luogo volgarmente nuncupato la maestà della Piaggiola con un pacchetto di terreno per edificarlo, ampliare l’oratorio, migliorarlo e non deteriorarlo”( ACG, Fondo Corporazioni soppresse, Registro n. 446, cc 54 v., 55 r.).

La Confraternita fu aggregata all’Arciconfraternita di Santa Lucia del Gonfalone di Roma il 10 agosto 1582, confermata il 10 aprile 1608 e rinnovata il 9 luglio 1665. L’aggregazione dei vari sodalizi alle Arciconfraternite romane era motivata dal fatto che ci si riconosceva in queste ultime, perché simili nella devozione e nell’attività caritativa. L’aggregazione comportava anche la garanzia di assistenza per i pellegrini che affluivano a Roma nel corso degli anni giubilari. Le Arciconfraternite, infatti, erano particolarmente impegnate nell’opera di ospitalità per “il servizio dell’alogio delle compagnie aggregate”.

La Confraternita del Gonfalone di Roma ha origini antichissime; sorse probabilmente nell’anno 1262 intorno all’immagine della “Salus Populi Romani”, nella basilica liberiana, dove sono ricordati i “Raccomandati di Madonna Santa Maria”. A metà del XIV sec. alcuni sodalizi si associarono con il nome di “Raccomandati del Gonfalone” o solamente del Gonfalone. Il mutamento della loro denominazione si fa risalire ad un episodio, avvenuto nel 1351, che dimostra la funzione anche sociale delle compagnie dei “Raccomandati”.

In quell’anno Roma, divisa dalle fazioni ed affamata dalle carestie, era in balia di un certo Luca Savelli che aveva cacciato il Vicario papale impadronendosi del potere. Il pontefice Clemente VI, ad Avignone, venuto a conoscenza di quanto stava accadendo a Roma, incaricò un collegio di quattro senatori di disporre una forma di governo per la città. Il 26 dicembre, il popolo esasperato si raccolse sotto il Gonfalone dei Raccomandati di Maria, si ribellò e cacciò il Savelli, senza spargimento di sangue, concedendo il governo della città ad un certo Giovanni Serrone, scelto dai cosiddetti “Raccomandati”. A seguito di questo avvenimento, il sodalizio cambiò nome in “Raccomandati del Gonfalone” (cioè dello stendardo vittorioso) che successivamente furono detti anche Confraternita di Santa Lucia del Gonfalone dal nome dell’oratorio dove si radunavano dopo aver lasciato la sede di Santa Maria Maggiore. La struttura dell’Arciconfraternita del Gonfalone, per la sua validità, iniziò da allora ad essere presa ad esempio e/o ad essere adottata un po’ da tutte le Confraternite (non importa di che titolo) nate in seguito. Per questi motivi e per la grande benemerenza che l’Arciconfraternita del Gonfalone acquisì, fu ad essa attribuito il titolo di “mater omnium” (madre di tutte le altre).

Gregorio XIII con il Breve “Omnipontentis” del 20 aprile 1579 elevò il Gonfalone ad Arciconfraternita dando così la possibilità di aggregazione con altri sodalizi sparsi sul territorio europeo e nel 1581 affidò ad essa “l’opera pia del riscatto degli schiavi” che diventò l’impegno principale del sodalizio. In quest’opera la Confraternita spese ogni energia: le sue aggregate sparse in Italia furono coinvolte nella raccolta dei fondi.

Data di fondazione: 10 agosto 1582

Chiesa: chiesa di Santa Maria della Piaggiola

Abito: sacco bianco sul petto uno stemma con San Pietro e Paolo e sotto la croce con i bracci a due colori (rosso e blu) e un tondo con la Madonna della Misericordia

Gonfalone: non conservato

Fondo Archivistico: Archivio Diocesano di Gubbio, Sezione di Archivio di Stato di Gubbio

 

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