Tra XIV e XVI sec: nascono le parrocchie
Alcuni battisteri da visitare
Alcuni battisteri da visitare
La grande diffusione di fonti battesimali in pietra, scolpiti e distribuiti in un’area circoscritta nell’arco di poco più di un secolo, non fu soltanto una “moda”, ma una tangibile testimonianza della fioritura della vita delle comunità parrocchiali del territorio. Questi manufatti, in gran parte riconducibili alla bottega dei fratelli Zabreri, sono accomunati da una struttura simile che rimanda alla forma di un calice e che può essere suddivisa in tre parti:
- Piede rialzato dal profilo ottagonale talvolta mosso da elementi a rilievo; è spesso separato dal nodo da un anello o un motivo a torciglione
- Nodo ottagonale su cui compaiono solitamente le iniziali A(ve) M(aria) G(ratia) P(plena) D(ominus) T(ecum) B(enedicta) oppure – più raramente – elementi araldici o decorazioni geometriche
- Tazza esagonale o ottagonale con gli spigoli percorsi da foglie dai bordi frastagliati e appuntiti; sulle facce della tazza troviamo stemmi, iscrizioni o elementi decorativi. Sul bordo della tazza è scolpita la scritta (spesso abbreviata) «Credo in Deum Patrem Omnipotentem Creatorem celi et terrae»
Le parti sviluppano un messaggio di chiara interpretazione: a partire dall’alto, il battesimo è espressione della fede in Dio che poggia saldamente sull’incarnazione nel seno di Maria Vergine, senza dimenticare un richiamo al particolare momento politico o a specifiche corporazioni, titolari della committenza.
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