Le croci in metallo dell'antica Arcidiocesi di Pisa
Il territorio dell’antica Arcidiocesi
Il territorio dell’antica Arcidiocesi
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Attraverso l’analisi dei dati ricavati dall’inventario dei beni mobili promosso dalla C.E.I., è stato possibili eseguire una ricognizione virtuale sul territorio della diocesi di Pisa alla ricerca delle croci astili realizzate in epoca precedente al concilio di Trento (1545-1563).
I beni individuati, sopravvissuti ai dettami conciliari che spronavano al “decoro” degli arredi e al conseguente rinnovamento della suppellettile liturgica delle chiese parrocchiali, sono assai esegui e proprio per questo testimonianze ancora più preziose degli apparati in uso prima del XVI secolo.
Dal progetto espositivo sono state escluse le croci astili preconciliari dei territori di Barga, Seravezza, Pietrasanta e Stazzema, che pure conservano esemplari significativi sia dal punto di vista storico-artistico che liturgico. Il motivo è da ricercare nel fatto che tali territori nel XVI secolo non facevano ancora parte della Diocesi di Pisa, venendo incorporati solo alla fine del XVIII secolo.
La conformazione della diocesi pisana infatti cambiò notevolmente nel corso della sua storia millenaria. Se a partire dall’XI secolo e fino all’epoca longobarda è probabile che la diocesi corrispondesse con l’ager pisanus, successivamente, grazie a concessioni imperiali, essa comprese la valle inferiore del Serchio, parte della valle dell’Era e gran parte della costa tirrenica fino al fiume Cecina.
Tale situazione fu nuovamente modificata tra la fine del XVIII secolo e i primi anni del successivo: nel 1789, Lucca consegnò a Pisa il vicariato di Barga e la chiesa pievana di Ripafratta, ricevendone in cambio il piviere di Massaciuccoli; nel 1798, la diocesi pisana inglobò il vicariato di Pietrasanta strappato alla diocesi di Lucca e quello di Seravezza, Stazzema e Vallecchia tolto alla giurisdizione di Pontremoli. Infine, nel 1806, per volontà di Maria Luisa di Borbone, Livorno fu staccata da Pisa ed eretta a sede vescovile, diventando insieme ad alcune località dell’entroterra diocesi a se stante.
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