Gli antifonari della Cattedrale
Antiphonarium de tempore a dominica Palmarum usque ad Festum Corporis Christi
Antiphonarium de tempore a dominica Palmarum usque ad Festum Corporis Christi
<<Angelus Domini descendit de caelo et accedens revolvit lapidem et super eum sedit et dixit mulieribus: nolite timere
L’angelo del Signore scese dal cielo e avvicinandosi, rotolò la pietra e vi si sedette sopra e disse alle donne: non temete>> (pp. 147-148)
L’antifonario contiene le antifone per il tempo che vanno dalla Domenica delle Palme alla festa del Corpus Domini.
Il codice, membranaceo, presenta una numerazione per pagine, non coeva, in inchiostro nero e cifre arabiche, in mezzo al margine esterno delle carte. La rigatura è a mina di piombo per il testo e rosso per la musica. La scrittura è una gotica libraria in inchiostro nero; titoli e iniziali rubricati in rosso. Sei linee di testo si alternano a sei righi musicali (tetragramma rosso, notazione musicale quadrata). Privo di legatura, si compone di 24 fogli sciolti.
Nella miniatura in iniziale “A”, sul verso del primo foglio, è raffigurato il Cristo risorto. Su uno sfondo paesaggistico di rocciose montagne e rovi spinosi, il Cristo, che ricorda una stampa di Andrea Mantegna, è rappresentato con la croce astile dinnanzi al sepolcro scoperchiato ai cui piedi si trovano i soldati romani addormentati.
Le miniature, di un ignoto artista di formazione milanese, presentano nella loro esecuzione uno stile rinascimentale. Molte scene sono inscritte in cornici regolari, con rappresentazioni di vita reale e riferimenti alla pittura monumentale coeva.
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