La musica sacra nella Diocesi di Casale Monferrato: alcune note sull’attività di Antonio Maria Smolz
Una panoramica sugli organi storici della Diocesi di Casale Monferrato
Una panoramica sugli organi storici della Diocesi di Casale Monferrato
‹‹Denominatore comune dell’ottocento italiano fu il movente del nuovo “stato d’animo” e, cioè, la sensazione, l’ansia, la ricerca della libertà ed il bisogno di rielaborare i principi assoluti che avevano dominatola vita individuale sociale, ricreando, a misura d’uomo, modelli opposti agli schemi tradizionali. Accade però che la “dea ragione” fu spesso sostituita dal sentimento e dal sentimentalismo. L’Italia visse il suo romanticismo identificandolo con le frementi aspirazioni del suo risorgimento nazionale; suo campo espressivo fu la musica, il melodramma in particolare; romanticismo a carattere popolare più che di elité. E’ logico che questi ideali fossero espressi anche dall’organo che a quei tempi, con la banda, era diffuso in ogni località, mentre l’orchestra era ancora sempre privilegio per pochi eletti nelle grandi città. L’organo romantico italiano si rese infatti disponibile all’interpretazione delle musiche di carattere melodrammatico e bandistico-teatrale, sbiadite ombre delle forme rese celebri da Rossini, da Donizzetti, da Bellini, a Verdi.››
Così Corrado Moretti, sacerdote e musicologo nato nel 1913, scrisse in un’analisi del gusto musicale, cioè dello “stato d’animo” della nazione, dove però è doveroso annotare che, al di fuori del mondo musicale più gradito perché più accessibile come il teatro, le chiese o gli spazi aperti, alcuni musicisti stavano sostenendo uno sforzo grande ed ammirevole per uscire idealmente dai confini culturali di una nazione frammentata.
Ciò che, però, è più interessante cogliere nello scritto di Moretti, è la perfetta contrapposizione tra gli stili organari dell’epoca con il gusto operistico dei frequentatori delle chiese. Il connubio tra strumento e ascoltatore è costituito da organisti, numerosi e di buon livello musicale in grado di improvvisare sui temi operistici più in voga all’epoca, comporre, in maniera originale, rispecchiandosi nello stile operistico. A partire dagli ultimi anni del Settecento, gli organi si arricchiscono di registri che si rifanno agli strumenti delle grandi orchestre come la viola, l’ottavino, presenti in quasi tutti gli organi della diocesi, oppure il corno dolce presente, ad esempio, nel meraviglioso “Lingiardi” della chiesa parrocchiale Sant’Emiliano di Villanova Monferrato.
Un altro esempio potrebbe essere il Corno inglese, il Flauto polacco presenti nell’organo “Lingiardi” della parrocchiale di Sant’Ilario a Casale Monferrato, recentemente restaurato. Altra particolarità di questa tipologia di organi fu l’inserimento di meccanismi per ottenere “effetti speciali”, sempre richiamanti le orchestre come il triangolo, la grancassa, il rollante, il timpanone ed anche i campanelli. Quest’ultimo registro è presente nell’organo “Franzetti” della chiesa parrocchiale di Ottiglio. Sempre in quest’ultimo strumento, anch’esso restaurato da poco, possiamo trovare le Bombarde ai pedali, un registro di grande effetto sonoro che rispecchia pressapoco il Trombone dell’orchestra, oppure il Basso Tuba.
Il patrimonio organario della Diocesi di Casale Monferrato è molto importante, tuttora si cerca di valorizzare il più possibile questa tipologia di strumenti cercando di riportarli al loro massimo splendore con restauri conservativi e filologici affinché si possa mantenere viva questa splendida realtà musicale presente solo in Italia.
Per una panoramica sugli organi storici della Diocesi di Casale Monferrato, si propongono alcuni approfondimenti su organi particolarmente esemplificativi e recentemente restaurati grazie all’interesse delle comunità parrocchiali, attraverso il sostegno dei contributi CEI fondi 8xMille e quello delle fondazioni bancarie.
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