Approfondimento
La musica sacra nella Diocesi di Casale Monferrato: alcune note sull’attività di Antonio Maria Smolz
La musica sacra nella Diocesi di Casale Monferrato: alcune note sull’attività di Antonio Maria Smolz
Nel corso della storia della liturgia cattolica, la musica ha svolto, almeno dal XIV secolo, un ruolo di fondamentale importanza. La produzione di musica sacra si fece via via sempre più importante stimolando addirittura la nascita di un sistema di scrittura – notazione – che ne permettesse la trasmissione non solo orale, ma anche scritta. Grazie alla diffusione di questa pratica sono giunti fino a noi corali e spartiti che testimoniano una parte spesso poco conosciuta e ricordata della storia liturgica e devozionale di una comunità. Anche nelle chiese della città e della Diocesi di Casale Monferrato la musica sacra rivestì un ruolo tanto importante quanto ancora poco studiato di cui rimangono importanti tracce tra le carte custodite presso l’archivio diocesano, gli archivi parrocchiali e nella vasta produzione di organi. Nello specifico, per quanto riguarda il Duomo di Casale, l’erezione della Diocesi nel 1474 portò a un’istituzionalizzazione anche delle cariche formali dedicate alla musica come la figura del magister, il maestro di canto polifonico, creata a partire dal Cinquecento. La presenza all’interno della Cattedrale di Sant’Evasio della Cappella Musicale composta da musicisti e da cantanti stipendiati dal Capitolo portò alla commissione e alla creazione di brani specificatamente composti per quel luogo e volti a solennizzare una particolare ricorrenza. Gran parte della vasta produzione musicale si è conservata fino a noi e si trova oggi custodita all’interno dell’archivio capitolare in un’apposita sezione composta da quattordici grandi codici di canto in pergamena, miniati – di cui otto antifonari, quattro graduali, un kyriale e un salterio – e da centinaia di spartiti musicali manoscritti.
La volontà da parte della Diocesi di Casale Monferrato di far riemergere dall’oblio la ricca produzione musicale conservata presso l’archivio storico diocesano è iniziata nel corso degli ultimi anni con l’adesione al progetto dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte che ha curato una prima fase di riordino fisico e di censimento, poi proseguito con un primo riversamento sul portale CEI-Ar. Nel corso dell’ultimo anno l’interesse si è incrementato anche grazie al coinvolgimento dell’associazione di volontari per l’arte Antipodes ed è stata attivata la collaborazione con il Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria, con il Centro Studi LR Edizioni di Alessandria e con l’associazione musicale “Note e Natura” che hanno avviato una fase di studio e di esecuzione di alcuni brani scritti in diverse occasioni per la Cattedrale di Sant’Evasio. Tali progetti, proseguiti in parallelo con l’attività di restauro degli organi storici della Diocesi di Casale Monferrato promossa grazie ai fondi CEI 8xMille, hanno generato la volontà di proporre la redazione di un Approfondimento tematico BeWeb che si incentrasse sulla funzione della musica in ambito ecclesiastico e devozionale con particolare riferimento alla figura e all’operato di Antonio Maria Smolz, maestro della cappella musicale di Casale Monferrato tra il 1830 e il 1860 circa. Poco noto e studiato dalla critica, Smolz fu un compositore molto attivo e prolifico, tanto che l’archivio diocesano custodisce ben undici faldoni contenenti tutta la sua ricca produzione per lo più inedita. L’interesse nei confronti di questo musicista risulta duplice e riguarda sia le caratteristiche tecniche dei brani stessi che rendono la produzione del maestro interessante da un punto di vista musicologico, sia lo stretto legame che le sue composizioni ebbero con le festività, le devozioni e le principali celebrazioni diocesane.
Per approfondire si rimanda a:
Antonio Maria Smolz, un artigiano della musica sacra in Monferrato
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