LA CONCATTEDRALE DI SAN TOMMASO APOSTOLO DI ORTONA
Cappella di San Tommaso
Cappella di San Tommaso
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L’attuale cappella di San Tommaso ripropone, in un linguaggio architettonico, artistico e plastico contemporaneo le antiche fattezze dell’originaria cappella, già danneggiata dal bombardamento bellico.
Sopravvivenze del primitivo assetto della cappella di San Tommaso sono le sette formelle del tiburio in bassorilievo raffiguranti Scene della vita di San Tommaso, realizzate secondo Recchini già nel 1572, e il dipinto di Pasquale Bellonio rappresentante la Crocifissione con la Madonna e Santi, risalente al 1762, collocato sulla parete di sinistra nell’anticappella e attualmente in fase di restauro.
L’architetto aquilano Alfredo Cortelli progettò, nel 1958, la ricostruzione dell’altare consacrato al santo eponimo, il cui busto reliquiario argenteo realizzato dalla napoletana Fonderia Pani nel 1800 e conservato nella teca bronzea dello scultore ortonese Stefano Durante del 1958, si qualifica come la terza versione del manufatto dopo quelle trafugate dai mercenari dei Colonna nel 1528 e dai francesi nel 1799.
Fino al 1968 alla base dell’altare erano custodite anche le ossa dell’Apostolo, mentre nello stesso anno il pittore Tommaso Cascella vi realizzò diverse rappresentazioni iconografiche con svariate tecniche artistiche: gli episodi dipinti del Martirio di San Tommaso, sulla destra, e dell’Incredulità di San Tommaso, dietro l’altare; i pannelli in ceramica dorata nell’anticappella raffiguranti, a destra, La partenza delle galee ortonesi da Chios (11 agosto 1258) e, a sinistra, L’arrivo ad Ortona (6 settembre 1258); le quattro virtù cardinali al di sotto dei dipinti della volta: Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza, e, infine, le artistiche vetrate che raffigurano Leone che consegna le reliquie all’abate Iacovo e Gesù che annuncia a S. Brigida che le ossa di san Tommaso sono in Ortona.
Negli anni ’70 del 1900 Luciano Bartoli decorò con scene dell’Antico e del Nuovo Testamento la volta dell’anticappella, mentre Vincenzo Perez nel 1839 realizzò la serie di quattro bassorilievi con figure di Evangelisti (San Giovanni, San Matteo, San Luca e San Marco).
Il risultato compositivo globale e attuale della cappella di San Tommaso nella Concattedrale di Ortona è il frutto di un’estesa campagna di riqualificazione e restauro estesa anche alla cupola e realizzata dallo scultore Valter Polleggioni nel 2016, che ha conferito all’ambiente un ripristino delle dorature e della luminosità delle superfici.
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