La Cattedrale di San Lorenzo martire a Viterbo

Cappella di san Francesco Saverio

Cappella di san Francesco Saverio

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Fatta edificare nel 1462 da Antonio di Macone, fu poi di giuspatronato del Capitolo e dell’Arte degli Speziali [Signorelli]. La cappella è citata nelle Memorie Cordelli in data 14 novembre 1474, infatti si afferma che fu costruita e dotata da “Madonna Antonia di Macone di Viterbo con volontà di Nicola di Mariano et Domenico di Maroccho rectori dell’Arte delli spitiali e patroni di d(etta) cappella”. Nominata nel 1510 e ancora nel 1584, nel 1597 si ritrova nella visita del vescovo Matteucci vi è appeso un quadro del Crocifisso su tela del 1622 [Galeotti].

È un vano oggi chiuso al culto. Sulla parete destra è addossato un grande altare barocco che riveste tutta la superficie, sul quale nel 1716, si menziona un quadro raffigurante san Francesco Saverio opera di Giuseppe Sisto Fietti  viterbese oggi scomparso [Galeotti].

Sulla parete corta di sinistra era addossato il monumento marmoreo di papa Giovanni XXI, oggi nella cappella di S. Filippo Neri.

Sulla parete di fronte, un tempo affrescata a finto marmo, si leggono a malapena i resti di una iscrizione in latino. Il soffitto lavorato a fresco con monogramma di Maria al centro entro un tondo con teste di putti che formano una corona, mentre ai lati si estende una decorazione di girali d’acanto [Pampalone].

Nel 1871 si menziona un Mausoleo della principessa Letizia Bonaparte, opera di Giovanni Dupré (1817-1882) oggi conservata al Museo Colle del Duomo [Galeotti].

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