Al San Rocco ogni evento culturale riporta ad una matrice profondamente religiosa, ad un dialogo costante tra il divino e l’umano. Continuando il percorso, dalla sala didattica si accede  infatti allo spazio del sacro costituito dall’iconostasi, una parete che ospita una preziosa collezione di antiche icone, e dalla cappella, in cui dal 2021 è tornato dopo più di due secoli ad essere custodito il SS.mo Sacramento. Il tabernacolo è in acciaio trattato all’interno con fiamma ossidrica ad altissime temperature, ad ogni temperatura corrisponde un colore diverso che ha modificato l’acciaio, come se da dentro fosse venuta fuori una luce che ha avuto il potere di trasformare la materia,  a simboleggiare il divino  che con la sua energia vuole incontrare l’umano. Questo il senso profondo dell’Eucaristia che noi adoriamo, custodita dentro il tabernacolo.

Sulla parete frontale il volto di Cristo è dipinto su una forma ovale, tradizione antichissima della Chiesa d’Oriente. L’uovo rappresenta la rinascita e rimanda al mistero della Pasqua. Tutto è generato dall’evento della Pasqua, dalla morte e resurrezione di Cristo. Si tratta di un moderno Pantocrator, le sue labbra soffiano, ad indicare il soffio dello Spirito e contemporaneamente si atteggiano al bacio.

Oratorio e cappella sono molto frequentati dai trapanesi, ogni giovedì si tiene una celebrazione liturgica e nel mese di agosto è stata ripresa la tradizione della festa di San Rocco con la benedizione dei cani e la distribuzione di pani a forma di conchiglia, simbolo del santo pellegrino.