Il Museo Oratorio San Rocco a Trapani. Un luogo, un'idea, un'esperienza

Il piano dell’Abbraccio

Il piano dell’Abbraccio

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Continuando a salire si arriva al secondo piano, il piano dell’Abbraccio, intendendo con questa parola un concetto antropologico, l’uomo è cuore, slancio, intelligenza, ma l’intelligenza senza le relazioni non può crescere.

Piano dell'Abbraccio

All’interno del San Rocco questo è il luogo in cui le persone possono incontrarsi e stare insieme: concerti, fraternità, convivialità, momenti di comunione, di abbraccio caratterizzano il secondo piano.

Piano dell'Abbraccio: il grande salone

Sede degli eventi culturali, il salone dell’Abbraccio è il cuore della dimensione della comunicazione e del dialogo con il territorio che caratterizza il San Rocco e ne fa un grande contenitore di idee e occasioni di incontro con l’arte in tutte le sue forme.

Questo spazio, oltre al grande salone che si apre in quella che doveva essere l’antica volta a botte della navata centrale della chiesa di San Rocco, comprende anche degli ambienti più piccoli: una biblioteca, un luogo di ristoro  e dei saloni che fungono da residenza di artisti, luoghi ove riunirsi e creare le proprie opere.

Piano dell'AbbraccIo: l'ampia terrazza panoramica

L’ ampia sala dal lato sud si apre su una vasta terrazza da cui è possibile godere della vista della piazza Lucatelli con il prospetto centrale dell’antico ospedale cittadino. Si è tentato di restituire la bellezza del luogo togliendo la controsoffittatura e creando due ballatoi, come una sorta di duplice terrazza che si affaccia sulla sala. In questo spazio sono esposte, da un lato, alcune opere della prima collezione DiART di artisti contemporanei, tra cui Bianco Oro (1965) di Carla Accardi. Si tratta di un’opera optical unica nel panorama artistico della Accardi, una sorta di passaggio tra l’arte pittorica e la pitto-scultura cui l’artista si dedicherà.

Carla Accardi, Bianco Oro

La sala ospita anche l’ultimo dipinto realizzata dall’artista Alberto Gianquinto, protagonista del movimento detto pro e contro, via di mezzo tra astrattismo e raffigurazione. Donato dalla vedova Luciana dopo la morte dell’artista, raffigura un Presepio (1980), mistero dell’Incarnazione del Verbo.

Alberto Gianquinto, Presepio

Guardando in alto, dal lato opposto all’ingresso, è possibile ammirare un Cristo bianco e nudo sospeso al soffitto, i cui chiodi rappresentano la stessa croce. Si tratta di un’altra opera dell’artista Marco Papa.

 

 

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