Il Museo Oratorio San Rocco a Trapani. Un luogo, un'idea, un'esperienza
Il convento e la biblioteca dei frati
Il convento e la biblioteca dei frati
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Tra i religiosi scesi in città dal convento di Martogna che si mobilitarono per fornire assistenza agli appestati, si distingueva padre Michele Burgio, che era divenuto compagno infaticabile del fondatore della provincia siciliana, padre Giacomo da Gubbio, iniziò subito la costruzione del convento e la riedificazione della chiesa dalla struttura precedente. Il convento di San Rocco di Trapani fu dunque il decimo in ordine cronologico a essere realizzato nella provincia terziaria di Sicilia.
Alla fine del Cinquecento, nel convento vivevano almeno cinque confratelli: Michele Burgio, Giuseppe del Monte, Fulgenzio Miranda, Santoro Pecorella, Giovanni Battista Provenzano. I loro nomi compaiono nel codice Vat. Lat. 11297 della Biblioteca Apostolica Vaticana, in relazione agli elenchi di libri di cui vengono dichiarati possessori a titolo individuale a seguito dell‘inchiesta promossa dalla Congregazione dell’Indice dei libri proibiti presso gli ordini regolari (compiutasi negli anni 1598-1603), finalizzata a conoscere il contenuto delle biblioteche personali e comuni presenti in ciascun convento. Oltre ai libri conservati nelle celle dei frati, esisteva a San Rocco anche una libraria per uso comune. Questa la consistenza delle loro raccolte (per un totale di circa 300 volumi, abbastanza rispettabile in rapporto all’epoca) quale appare negli inventari consegnati alla Congregazione romana:
- Biblioteca in comune, 81 titoli
- Fra Michele Burgio, 32 titoli
- Fra Giuseppe del Monte, 29 titoli
- Fra Fulgenzio Miranda, 28 titoli
- Fra Santoro Pecorella, 44 titoli
- Fra Giovanni Battista Provenzano, 82 titoli.
L’esame degli inventari bibliografici ci permette di formarci un’idea sulla natura e gli scopi delle letture dei frati. In generale, si può constatare come i settori di interesse (filosofia, teologia, commenti biblici, omiletica) siano gli stessi sia per la biblioteca comunitaria che per i nuclei librari tenuti nelle celle individuali; autori e titoli, tuttavia, appaiono diversificati, pertanto è possibile considerare le singole raccolte dei frati come complementari alla biblioteca di reference ad uso collettivo. Quest’ultima era dotata, naturalmente, di edizioni della Bibbia, di commenti a opere di Aristotele, di testi di Sant’Agostino, San Tommaso, insieme a opere di diritto canonico e civile e alcuni “classici” della trattatistica omiletica (Perault, Ferrer, Verrati).
Tra le raccolte individuali, indubbiamente spicca quella di Giovanni Battista Provenzano. Importante figura di religioso, teologo e canonista, due volte eletto Ministro generale dei Terziari francescani, curatore degli Statuta generalia del suo Ordine (Reggio, 1601), pubblicati anche in traduzione italiana (col titolo Costituzioni generali romane de’ frati del Terz’Ordine di S. Francesco regolari osservanti, Roma, 1601), Provenzano possedeva una dotazione praticamente pari a quella della libraria conventuale e all’incirca doppia rispetto a ciascuno dei suoi confratelli.
Come ci testimonia la fotografia della sua biblioteca personale a cavallo tra XVI e XVII secolo, restituitaci dalla documentazione vaticana, Provenzano studiò molto e seppure scrisse poco, riuscì unanimemente apprezzato sia dai protagonisti della vita ecclesiale coeva, sia dagli storici che in seguito si sarebbero interessati a lui e al suo operato. I profili di Giovanni Battista Provenzano e Michele Burgio sono approfonditi nella Biografia degli uomini illustri trapanesi di Giuseppe Maria Di Ferro e e nella Bibliotheca sicula di Antonino Mongitore. Notizie biografiche su entrambi i religiosi si incontrano nei repertori classici della storia dell’Ordine terziario.Please , update your browser