IL FRANCESCANESIMO OSSERVANTE: I CONVENTI SCOMPARSI DI LANCIANO E ORTONA
Sant’Angelo della Pace a Lanciano
Sant’Angelo della Pace a Lanciano
L’esperienza conventuale già avviata nella sede lancianese di Santa Maria de Frisia continuò, a partire dal 1430, nel complesso di Sant’Angelo della Pace, localizzato in posizione più vicina al centro cittadino e considerato per importanza già nel 1464 il settimo convento osservante all’interno della Provincia abruzzese di San Bernardino.
La complessa stratificazione architettonica dell’intero edificio risponde alle diverse esigenze della fraternità minoritica lì stanziata, e riflette le complesse vicende storiche che nel corso degli anni alterarono la sede, riferibili sia a restauri poco arbitrari quanto a eventi bellici.
In seguito all’edificazione quattrocentesca contestuale allo stanziamento della comunità francescana, tra XVI e XVII secolo fu avviato il completamento del chiostro, mentre il prolungamento seicentesco della chiesa e l’aggiunta di numerose cappelle laterali sono da considerare interventi propedeutici all’invasivo intervento del 1710 con l’aggiunta dell’aula cupolata nell’ottica di un adeguamento al gusto barocco, quest’ultimo tuttavia stravolto da un’operazione avviata negli anni ’50 di smantellamento delle superfici decorative parietali contestuale alla distruzione della parete di fondo con l’altare maggiore e all’aggiunta di transetto e presbiterio absidato, mentre riferibili agli anni Settanta sono la facciata sopraelevata e l’imponente campanile. L’invasività degli ultimi due interventi è da considerare tuttavia alla luce della grave situazione riportata dal complesso nel 1943, colpito dai bombardamenti che ne provocarono la distruzione del chiostro, della biblioteca e del refettorio.
Il confronto tra la documentazione fotografica precedente e successiva agli ultimi restauri, unito all’analisi della pianta del complesso nello stato attuale dimostra l’inusuale assetto della chiesa, che risulta così composta da una successione di sette campate, mentre la tarda aggiunta del transetto dimostra in ogni caso una precisa assialità con il perimetro interno del chiostro.
Dal punto di vista culturale, il complesso conventuale di Sant’Angelo della Pace a Lanciano è noto per la presenza di una ricchissima biblioteca contenente 22.000 volumi e 150 cinquecentine, localizzata intorno ai quattro bracci del chiostro, mentre uniche sopravvivenze di un più esteso ciclo decorativo nelle lunette del chiostro – purtroppo distrutto dal bombardamento del 1943 – sono la scena raffigurante il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino e il tondo con l’effigie del Beato Giovanni da Capestrano, riferiti già da Verlengia al polacco Sebastian Majewski, autore delle decorazioni dipinte nei chiostri dei conventi di Campli, Civitella del Tronto e Ortona.
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