I Dottori della Chiesa nella Diocesi di Caltagirone

Sant’Antonio da Padova

Sant’Antonio da Padova

Sant’Antonio da Padova (1195-1231), nominato Dottore della chiesa con il titolo di Doctor Evangelicus per decreto di Papa Pio XII del 1946, fu uno dei principali rappresentanti dell’Ordine dei Minori, della famiglia francescana.

In Sicilia l’ordine francescano era diffuso capillarmente tanto da avere eretto monasteri nelle cittadine più importanti; nel 1816 venne fondata la Diocesi di Caltagirone che allora vantava di aver intitolato al Santo di Padova, monasteri a Militello, Palagonia e Scordia e un numero rilevante di cappelle e opere d’arte nelle altre cittadine che costituivano fino ad allora una rilevante porzione della vecchia Diocesi di Siracusa.

A Militello la chiesa di S. Antonio fu edificata nel 1503, come risulta da un atto del notaio di Militello Giovanni Ramasuglia del 19 Aprile 1504. La tradizione vuole che S. Antonio di Padova, nel suo viaggio a piedi del 1223, da Lentini a Vizzini, si riposò in quel posto, dove venne eretta una cappella, a cura della sua Confraternita. Una lapide ricordò l’avvenimento:‘Hic ubi an. MDIII hoc erectum est templum B.Antonius fatigatus ex itinere sedisse traditur’. Nella Chiesa Madre di Militello, la seconda Cappella dal portale, posta nel lato destro della navata, venne dedicata a Sant’Antonio da Padova, oltre al pregevole altare in marmo vi si trova una statua della prima metà del sec. XVIII. 

A Palagonia il Barone Ferdinando Gravina Cruyllas, devoto al Santo francescano, fece costruire la chiesa e il convento di S. Antonio di Padova nel 1592, come attesta una epigrafe marmorea sul lato sinistro dell’ingresso principale. Il terremoto del 1693 distrusse entrambi gli edifici; nella chiesa sono custoditi: il dipinto di Sant’Antonio da Padova, e il dipinto dell’Estasi di Sant’Antonio da Padova entrambi ascrivibili alla fine del sec. XVIII. 

L’imponente convento di Scordia venne fondato il 7 agosto 1644 da D. Antonio e Donna Giuseppa Branciforte Campulo, principi della cittadina posta ai limiti orientali della diocesi, per devozione a Sant’Antonio, patrono del loro casato, dietro sollecito del fratello Ottavio (1599 ca.-1646), vescovo di Cefalù e di Catania, il cui mezzo busto è collocato nel timpano del portale della chiesa. I principi si impegnarono a costruirlo a proprie spese e a fornire ai frati quanto necessario per governarlo.

Nella chiesa di Santa Maria di Gesù a Caltagirone la quinta cappella del lato sinistro della navata è dedicata a Sant’Antonio da Padova; come le altre è interamente ricoperta da affreschi con disegni riproducenti un apparato decorativo in marmi e stucchi. La parete di fondo della cappella ospita l’altare maggiore costituito da un basamento a cui si sovrappongono due colonne liscie, sovrastate dal coronamento formato dal timpano spezzato. Al centro dell’altare si colloca la tela che raffigura il Santo di Padova visitato da Gesù bambino, realizzata da Giovanni Portaluni nel 1635. Altre opere sono presenti nel Museo Diocesano di Caltagirone; a Licodia Eubea, a Mineo.

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