FESTE E TRADIZIONI NELLA DIOCESI DI LANCIANO - ORTONA
CULTO E RITO Le origini delle feste: la Madonna del Ponte a Lanciano e il Perdono a Ortona
CULTO E RITO Le origini delle feste: la Madonna del Ponte a Lanciano e il Perdono a Ortona
Il “Dono alla Madonna del Ponte” trae origine dall’offerta simbolica di una parte del raccolto dei campi e di oggetti e attrezzi realizzati artigianalmente da parte degli abitanti delle varie contrade lancianesi nei confronti della protettrice di Lanciano, a cui è dedicata la chiesa Cattedrale cittadina.
Il rituale – che riveste una duplice finalità di ringraziamento per quanto raccolto nei campi e come auspicio di rinnovata produttività per l’annata successiva – si celebra l’8 settembre, in occasione della festa della Natività di Maria, ad apertura delle celebrazioni del ‘Settembre lancianese’: un mese denso di eventi e rievocazioni storiche tutte legate alle festività della Madonna del Ponte.
Se la lettura di un documento conservato presso l’Archivio Storico Diocesano attesterebbe già al 1601 la testimonianza più antica del “Dono alla Madonna del Ponte”, l’ufficializzazione delle “Feste di Settembre” lancianesi si fa risalire all’evento del 15 settembre 1833, ovvero l’incoronazione dell’antica effige in terracotta della Madonna del Ponte, minuziosamente narrato da Francesco Paolo Berenga nel volume “Quadro della origine, delle vicende, e del termine della solennità della Coronazione della Vergine SS. Del Ponte celebrata in Lanciano”, edito nel 1853.
L’incoronazione della Vergine era un riconoscimento molto ambito che veniva concesso, dopo attenti studi, ai santuari mariani con importanti requisiti storici, artistici e religiosi.
Il 10 luglio 1833 due sacerdoti lancianesi partirono per ritirare in Vaticano le corone d’oro concesse a riconoscimento del culto, e con grande partecipazione del popolo si pianificarono festeggiamenti e raccolte di offerte: tra queste spicca senz’altro l’organizzazione di un primitivo “Dono” alla Madonna del Ponte l’11 agosto 1833 da parte del quartiere Lancianovecchia: dalla chiesa di Sant’Agostino si formò una processione diretta verso la Cattedrale, all’interno della quale con canti e inni sacri vennero lasciati doni in denaro, oro e cera, mentre nelle successive ore serali, in piazza, si svolse l’asta dei donativi: uno schema che fu successivamente seguito e replicato nei giorni seguenti dagli altri quartieri lancianesi.
L’arrivo delle corone d’oro a Lanciano fu accolto con grande fervore dalla popolazione locale già nelle prime ore notturne a Porta Santa Chiara, mentre i latori delle corone a chiusura della più antica “Notte bianca” si recarono all’Arcivescovado per consegnare a Monsignor Francesco Maria De Luca le Delegatorie concesse da Papa Gregorio XVI per la “Solenne Incoronazione di Maria SS. del Ponte”, che sancirono l’istituzionalizzazione delle Feste di Settembre lancianesi.
Il “Perdono” trae origine dall’indulgenza plenaria che i vari pontefici hanno concesso nel corso dei secoli ai fedeli che, realmente pentiti, visitavano la tomba di San Tommaso nella Cattedrale di Ortona.
La prima concessione dell’indulgenza plenaria per il giorno del 6 settembre (in ricordo del 6 settembre 1258, data di arrivo in Ortona delle reliquie di San Tommaso) si fa risalire alla seconda metà del XIV secolo con bolla di Innocenzo VI, papa dal 1352 al 1362, e venne poi riconfermata da Papa Bonifacio IX, papa dal 1389 al 1404.
Il 3 luglio 1479, il papa Sisto IV con la Bolla Pastoris aeterni rinnovò l’indulgenza e autorizzò il trasferimento del giorno dal 6 settembre alla prima domenica di maggio. In quel periodo si svolgevano le famose fiere di Maggio con notevole presenza di pellegrini e poter lucrare sull’indulgenza in quei giorni significava richiamare più gente a Ortona con un conseguente beneficio economico. ”[…]ai fedeli veramente pentiti e confessati che d’ora in poi visiteranno la chiesa di San Tommaso nella prima domenica del mese di maggio…e offriranno il loro valido contributo per la riparazione e conservazione delle strutture del sacro edificio “
La prima festa del Perdono celebrata a maggio risale dunque al 1480.
Gregorio XIII il 13 settembre 1575 con un “breve” confermò l’indulgenza concessa da Sisto IV per la prima domenica di maggio. Non essendo più sufficiente la sola giornata di domenica, nel 1742 monsignor Marcantonio Amalfitani si rivolge al papa Benedetto XIV per chiedere la proroga della concessione dell’indulgenza al lunedì e martedì successivi alla prima domenica di maggio. Benedetto XIV, con il breve del 14 aprile 1742, accolse la proposta. L’ultima bolla pontificia è del 2 settembre 1949, emessa da Pio XII con la quale il Pontefice concede una triplice indulgenza, da acquisire una sola volta l’anno per se stessi e come suffragio per i defunti: la prima domenica di maggio più i due giorni successivi, il 6 settembre e il 21 dicembre
Dopo il Concilio Vaticano II la concessione delle indulgenze passò agli ordinari diocesani e a tutt’oggi l’Arcivescovo di Lanciano-Ortona la vigilia della prima domenica di maggio, concede l’indulgenza plenaria per coloro che si recano a pregare sulla Tomba dell’Apostolo e in quella circostanza viene esposto per tre giorni il busto d’argento di San Tommaso alla venerazione dei fedeli.
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