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Facce da prete: i volti del clero diocesano di Lodi
Facce da prete: i volti del clero diocesano di Lodi
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Dietro ogni figura professionale si celano percorsi di formazione e di crescita culturale, ma anche storie di vita famigliare e comunitaria che contribuiscono ad alimentare interessi e a sviluppare inclinazioni personali uniche e identitarie.
Lo stesso vale per la figura del sacerdote, un uomo «preso tra gli uomini» (Papa Francesco) che spende la sua vita per altri uomini in un labor quotidiano che è molto più di una semplice professione: tuttavia, prima di tutto il prete è un uomo, con la sua personalità e il suo profilo umano e culturale che possono essere spesi, coltivati ed esaltati proprio nel ministero sacerdotale.
Questo percorso si propone di far emergere figure del clero diocesano di Lodi che hanno impegnato energie per il futuro delle istituzioni a loro affidate, spendendo senza remore la loro personalità e le loro inclinazioni personali per rendere unico il loro servizio alla comunità.
“Facce da prete”, dunque, non fa riferimento solo a raffigurazioni iconografiche dei sacerdoti, ma al loro volto in senso lato: quel volto sincero che si rivela nelle loro opere e nel loro modo di intrepretare il ministero sacerdotale, perché «un buon prete è prima di tutto un uomo con la sua propria umanità» (Papa Francesco).
Le sezioni che articolano questo percorso individuano le maggiori aree tematiche nella quali si sono distinti uno o più sacerdoti del clero lodigiano. All’interno di ogni sezione, dunque, si ergono a protagonisti alcuni personaggi che hanno lasciato il segno per una particolare inclinazione alla musica, alla politica e all’impegno sociale, alla produzione letteraria poetica e teatrale, all’opera d’ingegno e all’innovazione tecnica.
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