Il patrimonio degli Istituti culturali ecclesiastici viterbesi e l’evangelizzazione della Tuscia
Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa (Cedido) – Viterbo
Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa (Cedido) – Viterbo
Il Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa della Diocesi di Viterbo è nato nel 2004 per iniziativa dell’allora vescovo Lorenzo Chiarinelli. Ha sede al piano terra del Palazzo papale (Piazza S. Lorenzo 6/A). In un primo tempo, in locali completamente ristrutturati, è avvenuto il trasferimento della documentazione prima conservata all’ultimo piano della residenza del Vescovo (Archivio diocesano e archivi aggregati di parrocchie, confraternite, monasteri) e di quella prima esistente nella sacrestia della Cattedrale (Biblioteca e Archivio capitolare). Successivamente è avvenuto il trasferimento di archivi e di biblioteche che erano conservati nei luoghi che erano sedi delle precedenti curie diocesane di Bagnoregio (Archivio diocesano), di Montefiascone (Archivio diocesano), di S. Martino al Cimino (Archivio abaziale), della biblioteca e dell’Archivio del seminario regionale “Pio XI” che aveva sede a La Quercia, degli archivi dell’Antico Seminario di Viterbo e del Seminario interdiocesano di Viterbo. Si è venuta così a costituire una raccolta importante per la ricostruzione della storia del territorio e delle vicende civili e religiose che hanno riguardato l’area della attuale Diocesi di Viterbo.
Per la prima volta patrimoni documentari di grande valore si trovano insieme costituendo una fonte storica inestimabile.
Il Cedido è luogo, non solo di conservazione, ma anche di valorizzazione della documentazione prodotta nel tempo da oltre un centinaio di istituzioni, enti, persone – tutte in qualche modo collegate con la presenza e le funzioni della diocesi viterbese – di fondamentale importanza per la conoscenza della storia e della cultura religiosa del nostro territorio, e si occupa anche degli archivi e delle biblioteche che sono rimasti nelle sedi originarie: l’Archivio dell’antica diocesi di Acquapendente-Castro, l’Archivio dell’antica diocesi di Tuscania, la Biblioteca del Seminario di Bagnoregio, la Biblioteca del Seminario “Barbarigo” di Montefiascone, la Biblioteca del Seminario di Acquapendente.
Il Palazzo Papale, sede dell’Istituto
Il Palazzo papale è il più importante monumento medievale di Viterbo. Costruito per iniziativa di Raniero Gatti, Capitano del popolo, tra il 1235 e il 1266, divenne famoso per il lungo conclave svolto tra il 1268 e il 1271 che portò all’elezione di Gregorio X e durante il quale i viterbesi, esasperati, prima li chiusero nel salone dove si riunivano abitualmente (da cui il termine “cum clave”) e poi, secondo alcuni, giunsero a scoperchiare parte del tetto.
Si sviluppa su tre livelli: quello inferiore è al livello della attuale Via S. Antonio, quello superiore affaccia sulla Piazza S. Lorenzo. Il Palazzo, dopo che i papi ebbero abbandonato Viterbo, rimase trascurato (i vescovi preferirono risiedere altrove, presso S. Sisto) e progressivamente andò rovinando: la Loggia era già caduta nel XIII secolo e solo nel XIX e XX secolo il Palazzo rinacque a nuova vita. Sono dei primi del Novecento i lavori di restauro della Loggia e del Palazzo, proseguiti poi nel Secondo dopoguerra che hanno reso il Palazzo papale nella sua attuale conformazione.
E’ sede di un Museo nel Salone detto del Conclave mentre la Sala Alessandro IV (a fianco del CEDIDO) e quelle sottostanti, sono utilizzate saltuariamente per manifestazioni culturali e religiose.
La chiesa cattedrale e le chiese concattedrali
La cattedrale di S. Lorenzo Martire è il centro della Diocesi di Viterbo che si collega alle chiese con-cattedrali delle cinque antiche diocesi:
- la chiesa dell’antico monastero del Santo Sepolcro poi divenuta chiesa cattedrale di Acquapendente è oggi chiesa con-cattedrale;
- la chiesa intitolata a Nicola, Donato e Bonaventura è chiesa con-cattedrale per l’antica Diocesi di Bagnoregio;
- la chiesa intitolata a Margherita è chiesa con-cattedrale per la Diocesi di Montefiascone;
- la chiesa di Giacomo è la chiesa con-cattedrale per la Diocesi di Tuscania;
- la chiesa abbaziale intitolata a Martino di S. Martino al Cimino è considerata allo stesso livello delle chiese con-cattedrali.
Il patrimonio storico artistico
Sia la chiesa cattedrale di San Lorenzo che le altre chiese con-cattedrali sono ricche di opere d’arte che testimoniano l’ansia della Chiesa delle cinque Diocesi nell’azione di propagazione della fede e di evangelizzazione.
Si segnalano, tra le opere conservate ancora oggi in quelle chiese, le seguenti opere d’arte che possono essere ritenute come emblematiche dell’impegno della singola chiesa.
Nella chiesa cattedrale di S. Lorenzo Martire: S. Lorenzo in gloria (Giovan Francesco Romanelli, 1648)
Nella chiesa con-cattedrale del Santo Sepolcro: Angeli adoranti (Jacopo Beneventano, 1522)
Nella chiesa con-cattedrale di S. Nicola, Donato e Bonaventura: San Bonaventura (sec. XIX)
Nella chiesa con-cattedrale di S. Margherita: Gesù Cristo Crocifisso (sec. XV, seconda metà)
Nella chiesa con-cattedrale di S. Giacomo: San Giacomo Maggiore (Giovanni Selvagni, 1851)
Nella chiesa abbaziale di S. Martino: busto reliquiario di S. Martino (bottega italiana, sec. XVIII)
La Diocesi di Viterbo
I primi vescovi del territorio viterbese compaiono nel V sec. (Ferento, Blera). Quelle che si consolidano e giungono a durare nel tempo sono la Diocesi di Tuscania e la Diocesi di Bagnoregio (VI secolo). Più recenti sono, invece, quelle di Viterbo (1192), Montefiascone (1369) e Acquapendente (1649). Tuscania era diocesi già nel VI secolo con giurisdizione, consolidatasi nel tempo, che andava dal Mar Tirreno ai laghi di Bolsena e Vico; nell’XI secolo assorbì le diocesi di Bieda-Blera e di Centocelle-Civitavecchia e, dal 1192 fu unita a Viterbo.
La storia di Viterbo e della sua diocesi si intrecciano nei primi secoli di vita, alla ricerca della definizione dei territori e degli ambienti nei quali poter esercitare la giurisdizione in campo fiscale, giudiziario e di governo. Il Tenimentum Viterbii si allargò e si ridusse in relazione allo stato dei rapporti tra imperatore e pontefice e poi in seguito all’aumento del potere della curia pontificia sull’intero Stato della Chiesa. Tra le più antiche costituzioni della diocesi di Viterbo si ricordano quella pubblicata dal vescovo Alfiero il 18 ottobre 1254, presumibilmente a seguito di un sinodo diocesano, alla quale seguirono tre altri sinodi celebrati da A. Tignosi nel 1320, 1328 e 1339 e uno del vescovo Nicola o Nicolò celebrato a Montalto nel 1356. La storia dei secoli successivi fu, per Viterbo-Tuscania, la cronaca del consolidamento di questo potere che trovò la consacrazione ufficiale con l’individuazione di Viterbo quale sede definitiva del governo della Provincia del Patrimonio di San Pietro in Tuscia dalla metà del XIV secolo, governo affidato a un legato di dignità cardinalizia per tutto il Cinquecento e i primi decenni del Seicento, a un governatore prelato di curia a partire dalla metà del Seicento fino all’Unità d’Italia.
L’antica Diocesi di Acquapendente fu istituita da Innocenzo X dopo la distruzione di Castro (1649), facendovi trasferire i corpi del santi, gli arredi sacri e quanto apparteneva alla precedente sede vescovile di Castro (In supremo militantis, 13 settembre 1649). Nel 1784, grazie agli accordi fra Pio VI e il Granduca di Toscana, il territorio della diocesi acquista alcuni territori (Onano e Proceno) e ne cede altri alla diocesi di Sovana (Capalbio e Manciano).
L’antica Diocesi di Bagnoregio diviene sede vescovile nel VI secolo insieme ad Orvieto per lo smembramento della diocesi di Bolsena. Nei secoli successivi acquista alcuni territori e ne perde altri a causa della erezione della diocesi di Viterbo (1192) e poi di quella vicina di Montefiascone (1369). Nel XVII secolo Innocenzo XII acconsente al trasferimento della chiesa cattedrale da Civita alla nuova chiesa di Bagnoregio, poi intitolata a S. Nicola, Donato e Bonaventura.
L’antica Diocesi di Montefiascone fu eretta nel 1369 per premiare la sua fedeltà al papa nelle lotte che nei secoli contrapponevano Roma, i Prefetti di Vico e il Papa. Durante il papato avignonese fu residenza del rettore del Patrimonio di S. Pietro. Nel 1436 le fu unita la diocesi di Tarquinia (Corneto) che resterà unita a Montefiascone fino al 1854 per passare poi ad essere unita a quella di Civitavecchia.
L’antica Diocesi di Tuscania nasce probabilmente per il trasferimento da Tarquinia dell’antica sede vescovile dopo la guerra greco-gotica e prima dell’invasione dei Longobardi (571). Nel IX secolo cattedrale era la chiesa di S. Pietro. Nel 1192 Viterbo è elevata a diocesi e unita a Tuscania. Nel nuovo assetto Viterbo ha un’autorità di fatto che sarà sempre messa in discussione dal clero di tuscanese. Nel 1572 la cattedrale di Tuscania viene trasferita nella chiesa di S. Giacomo.
Dal 1986 le diocesi di Acquapendente, Bagnoregio, Montefiascone, Tuscania e l’abbazia di S. Martino al Cimino sono state unite della diocesi di Viterbo [Diocesi di Viterbo, Annuario 2018, Viterbo, Quatrini 2018, pp. 168-173].
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