L’aspetto della Cattedrale settecentesca

La nuova cappella di S. Evasio

La nuova cappella di S. Evasio

MENU

Dopo l’altare cinquecentesco realizzato in adempimento del voto pronunciato durante la pestilenza del 1521 e dopo le modifiche commissionate all’architetto Francesco Buono in occasione della liberazione della città dall’assedio del 1640, fu ancora in un momento di forte crisi politica e sociale che si sviluppò il desiderio di realizzare una nuova e più imponente cappella per il Santo Patrono. Nel 1706, infatti, la comunità casalese fu esaudita dalla richiesta di proteggere la città dall’assedio minacciato dal duca di Savoia, Vittorio Amedeo II, scongiurato grazie alla mediazione di Monsignor Pietro Secondo Radicati. E fu proprio lo stesso Vescovo di Casale a proporre alla comunità di realizzare una sistemazione più decorosa per le reliquie del Santo. Tale intenzione iniziò a concretizzarsi solo nel 1731 quando i sindaci della città, il marchese Ottavio Grisella e l’avvocato Alberto Sterzi, si resero disponibili a donare un’importante somma di denaro per portare a compimento l’impresa. La lunga fase di progettazione fu affidata al celebre architetto Benedetto Alfieri e si concluse nel 1763 grazie all’accordo raggiunto sulla ripartizione della spesa tra il Capitolo e il Comune, il quale si impegnò a costruire anche un sepolcreto riservato ai canonici posto sotto la cappella stessa (l’attuale cripta). Il 1° maggio 1764 il vescovo Giuseppe Luigi Avogadro benedisse la prima pietra della nuova costruzione che fu seguita nelle successive fasi di realizzazione da Luigi Barberis, allievo dell’Alfieri, il quale, tuttavia, non riuscì a veder terminato il progetto della cappella che per mancanza di fondi si protrasse fino al 1808. L’opera che vide la luce, tuttavia, non corrispondeva all’originale progetto alfieriano: con grande rammarico dei canonici, infatti, era stata modificata l’abside e inserita una grande serliana sulla parete di fondo su proposta dal marchese Bellone di Altavilla.

Dal punto di vista artistico la cappella di Sant’Evasio presenta una commistione tra elementi tardo barocchi (come l’utilizzo della pianta ellittica, delle dorature e degli stucchi) ed elementi più spiccatamente neoclassici (ravvisabili nei rilievi e nell’utilizzo del marmo). L’apparato decorativo si suddivide tra le pareti e le volte e narra nel suo complesso le scene principali legate alla vita e al culto di Sant’Evasio. Le scene sono suddivise entro otto tondi monocromi: quattro dipinti sulla volta dal pittore Giovanni Battista Ronchelli (1765) e quattro entro rilievi marmorei opera dello scultore Giovanni Battista Bernero, di cui si conservano anche i modelli in stucco collocati nella Sala Capitolare. Le vicende non seguono un andamento cronologico suddividendosi tra avvenimenti accaduti nel corso della vita del santo e vicende a Lui legate che ebbero però luogo dopo la sua morte. Tale scelta fu, probabilmente dettata dalle poche notizie biografiche certe e dalla volontà di sottolineare la devozione che la comunità casalese ebbe sempre nei confronti del Santo Patrono. Tra gli eventi maggiormente rappresentativi in questo senso si citano la Traslazione dell’urna con le reliquie che rappresenta il recupero delle spoglie del Santo rubate dagli alessandrini nel corso dell’invasione del 1215, oppure l’intervento di Sant’Evasio per liberare la città di Casale dall’assedio degli spagnoli nel 1640. Il grande ovale sulla volta rappresenta, invece, attraverso il sapiente espediente illusionistico dello sfondamento della volta La Gloria di Sant’Evasio.

Dietro all’altare si trova lo scurolo contenente l’urna destinata ad accogliere le reliquie del patrono, la cui struttura lignea è coperta di lamine ed elementi decorativi in argento opera del milanese Antonio Crespi, autore anche della scultura argentea del santo posta al suo interno, la quale, però, fu rubata nel 1853 e nuovamente realizzata in rame dorato da Ignazio Boggio di San Giorgio Canavese su ideazione dell’argentiere casalese Pietro Tribocco e del novarese Dini.

Your browser doesn't currently support this component
Please , update your browser

Sezioni del sito

Selezione lingua

  • Italiano
  • English
  • Deutsch
  • Français
  • Español