Dalla fondazione del Duomo all’erezione a Cattedrale
L’antico culto di S. Lorenzo
L’antico culto di S. Lorenzo
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Secondo la tradizione, Sant’Evasio in fuga da Asti giunse nel borgo di Sedula (oggi Casale Monferrato) dove fondò, nel luogo in cui oggi sorge la Cattedrale, una chiesa dedicata a San Lorenzo, il santo diacono romano, venerato dalla Chiesa come primo martire dell’occidente che scelse di morire sulla graticola invece di abiurare la propria fede. Anche Evasio subì il martirio trovando la morte proprio sul sagrato dell’edificio da lui fondato che, una volta ampliato, fu a lui intitolato. L’antico culto di San Lorenzo, tuttavia, fu conservato e tramandato nei secoli, come attestato dalle carte d’archivio e dalle numerose opere d’arte e d’artigianato ancora oggi conservate in Cattedrale. Le fonti documentarie attestano la presenza di una cappella dedicata a S. Lorenzo già prima del 1316. Una pergamena dell’archivio capitolare, infatti, riporta la descrizione della visita pastorale compiuta in quell’anno dal vicario della Diocesi di Vercelli, mentre altri documenti, specialmente gli atti amministrativi e patrimoniali, testimoniano una cappellania di S. Lorenzo nel 1347. L’inventario di sagrestia del 1462, invece, già riporta la presenza di una reliquia del santo martire che almeno a partire dal 1523 fu ospitata nel prezioso reliquiario a statua in argento sbalzato e cesellato ancora oggi conservato presso il Museo del Duomo. L’oggetto, insieme a tutte le reliquie della Cattedrale e delle Compagnie che in essa avevano un altare, era anticamente custodito in appositi armadi presso l’altare delle reliquie. I restauri ottocenteschi portarono alla rimozione di tale altare, ma la memoria del “conservatorio” per le reliquie viene tramandata attraverso le sei tele applicate su tavola dipinte da Giorgio Alberini che in origine ornavano esternamente l’armadio a muro volto a contenere i venerabili oggetti. I dipinti raffigurano i santi maggiormente venerati dei quali si possedevano le reliquie più preziose e, tra essi, vi è anche San Lorenzo. Una scultura marmorea del santo martire, sempre riconoscibile grazie alla presenza del suo attributo (la graticola), si trovava, inoltre, a ornamento del cinquecentesco altare di Sant’Evasio realizzato a partire dal 1525 dagli scultori Agostino Busti detto il Bambaia, Cristoforo Lombardi e Giovanni Giacomo Della Porta.
San Lorenzo, inoltre, fu titolare di un proprio altare al quale fu eretta già dal XVII secolo l’omonima compagnia degli ortolani che rimase attiva fin tutto il XIX secolo, come testimoniato dal piatto per elemosine riportante la data del 1879. Originariamente ornato da diversi quadri, oggi dispersi, raffiguranti il santo e alcune scene della sua vita, attualmente l’altare di San Lorenzo occupa la quarta cappella a destra ed è ornato da una pala ottocentesca che raffigura il santo in gloria venerato dai due seguaci di Sant’Evasio, Natale e Proietto. L’Ottocento, infatti, volle mantenere la memoria e la devozione nei confronti del primo patrono della chiesa raffigurandolo insieme a Sant’Evasio sia nella lunetta posta in facciata sia nella vetrata centrale dell’abside.
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