LAVORO

Paola Elisabetta Cerioli

Paola Elisabetta Cerioli

Paola Elisabetta Cerioli, proclamata Santa il 16 maggio 2004, visse un’esistenza per certi aspetti straordinaria. Di origini nobili, nacque a Soncino (Cremona) nel 1816 con il nome di Costanza, passò attraverso le esperienze del matrimonio, della maternità (ebbe quattro figli) e della vedovanza. Dopo aver perso anche l’ultimo figlio adolescente per tubercolosi, si dedicò ad accogliere ed educare bambine orfane nel suo palazzo, scoprendo la chiamata di Dio a una nuova maternità. La sua azione educativa e pastorale è interamente dedicata ai figli dei contadini (che chiamerà “Figli/e di San Giuseppe”).

Visse ed operò nel periodo in cui la classe rurale della Lombardia fu colpita da un fenomeno di miseria grande e diffusa, dato da una serie di fattori: l’abbandono delle campagne a fronte del processo d’industrializzazione; la svantaggiosa adozione dei contratti agrari di mezzadria; il dilagare delle numerose epidemie come il colera, la diffusione della peronospora e la pebrina che compromisero rispettivamente la produzione della vite e del baco da seta; l’abbassamento dei prezzi dei cereali per le massicce importazioni di grani dagli Stati Uniti.

In questo clima e in un contesto storico, fortemente marcato dall’egemonia delle figure maschili, la Cerioli, fu la prima donna ad inaugurare un ricovero femminile con annessa una scuola agraria e a fondare nel 1857 una congregazione, l’Istituto della Sacra famiglia, che contemplava il lavoro delle religiose, tanto che furono popolarmente chiamate “suore contadine”.

Nel 1861 scrisse il catechismo agrario, che si caratterizza per domande stringate e risposte asciutte (facili da memorizzare) in cui si trasmettono conoscenze di agronomia generale legate al significato simbolico-religioso dell’agricoltura. L’opera, pensata come strumento didattico e destinata alle ragazze ospiti dell’Istituto, forniva un sicuro aiuto a queste ultime, che una volta rientrate in famiglia avrebbero dovuto svolgere lavori agricoli (in particolare cura dell’orto e coltivazione dei cereali vernini: frumento, segale, avena e orzo).

Ispirata dall’insegnamento della Pia Opera di S. Dorotea di don Luca Passi (1789-1866) e con la guida di mons. Speranza (1801-1879) e A. Valsecchi (1809-1879), tutti membri del Collegio Apostolico, la Cerioli, fu in grado di guidare con grande coraggio e intraprendenza, un autentico progetto di promozione sociale per la classe contadina, ispirandosi tanto al creato quanto alla semplicità, operosità, umiltà della Sacra Famiglia di Nazareth.

Lungo la sua storia l’Istituto ha sempre avuto nella Diocesi di Bergamo il centro principale del suo sviluppo, sia in termini quantitativi di case aperte che di vocazioni native (più della metà dei membri). Le prime comunità aperte, oltre a Comonte di Seriate, dove Paola Elisabetta esercitò gran parte della sua opera e dove riposano le sue spoglie, furono a Leffe (1863) e Martinengo (1868). In quest’ultima comunità pronunciò i voti perpetui il giovane infermiere Giovanni Capponi (1830-1880), iniziatore del ramo maschile dell’Istituto.

Una vita donata: S. Paola Elisabetta Cerioli
Vita della Santa Cerioli

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