EDUCAZIONE

Elisabetta e Maddalena Girelli

Elisabetta e Maddalena Girelli

Elisabetta (Brescia, 1839-1919) e Maddalena Girelli (Brescia, 1838-1923) sono due sorellle di nobile famiglia bresciana. In giovane età manifestarono al padre Giueseppe, uomo dedito alla beneficenza in istituti di assistenza della città, l’intenzione di farsi suore. Vista la su contrarietà, esse decisero di costituire una associazione di giovani, con proposito di non sposarsi, per dedicarsi all’istruzione e al catechismo delle fanciulle povere.  Tramite il loro direttore spirituale,  p. Giuseppe Chiarini (1812-1890), chiesero al vescovo di Brescia, Girolamo Verzeri, l’approvazione del gruppo. Il vescovo riconobbe che il loro progetto era equivalente alle ispirazioni della Compagnia di S. Orsola, fondata da S. Angela Merici nel 1535, ma soppressa da Napoleone nel 1810, e decretò come ripristinata l’antica Compagnia mericiana (13 giugno 1866).

La Compagnia allora riprese vita, anche se di per sé non era mai stata  soppressa canonicamente, e le adesioni di nuove figlie si moltiplicarono. Le due sorelle operavano sempre insieme, Maddalena come superiora, Elisabetta come maestra delle novizie; questa scriveva anche libri di formazione spirituale.

Esse acquistarono la cinquecentesca casa di S. Angela Merici (poi distrutta da un bombardamento alleato nel 1945) attigua alla chiesa parrocchiale di S. Afra, oggi santuario di S. Angela, dove riposa il corpo incorrotto della fondatrice.

Le Girelli crearono varie strutture assistenziali. In città aprirono un pensionato per studenti nella loro casa, in via Cairoli; nel 1878 edificarono una  convitto a Marone, per le giovani lavoratrici nei filatoi; nel 1885 aprirono un istituto per le orfane a Carpenedolo; a Borgo Poncarale iniziarono un asilo infantile e a Pontevico sostennero l’orfanotrofio femminile Angelini.

Nel 1899 misero a disposizione delle consorelle una casa di loro proprietà, col nome di Casa S. Angela, per le riunioni e gli esercizi spirituali.

In pochi decenni le figlie di Sant’Angela si diffusero in tutta la città e provincia, così che, all’inizio del ‘900, erano più di 3.000.

Le figlie vivevano del proprio lavoro nelle loro case, nei campi e nelle fabbriche. Assistevano le  ragazze nelle parrocchie, per il catechismo, l’intrattenimento negli oratori femminili, l’istruzione in piccole scuole di lavoro. Inoltre coadiuvavano i sacerdoti nella tenuta dei paramenti sacri e delle chiese.

Le sorelle Girelli sono state dichiarate venerabili da Giovanni Paolo II il 3 luglio 1998.

 

 

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