Diocesi di Sessa Aurunca: Basiliche e Santuari, un cammino millenario
Il Santuario della Madonna Incaldana in Mondragone
Il Santuario della Madonna Incaldana in Mondragone
Il Santuario
La Chiesa di San Giovanni Battista, le cui origini si fanno risalire ai secoli XIII- XIV, è identificato anche come il luogo di culto della Madonna Incaldana. Il 7 aprile 1953 l’edificio fu elevato a Santuario, di Collegiata di San Giovanni Battista nel 1986 e quello di Basilica il 25 marzo 1990. Il Santuario è di stile romanico con pianta a croce latina con tre navate, transetto e presbiterio, con due cappelle affiancate al corpo centrale coperto a botte, mentre la facciata è di stile rinascimentale. La navata centrale, più alta e più larga delle laterali, è affrescata con figure di “Profeti” e “Patriarchi”. Nella prima campata della navata di destra sono presenti il Fonte Battesimale ed una balaustra in marmo di Mondragone del sec. XIX. Nella prima campata della navata laterale sinistra vi è l’altare dedicato a “Gesù Crocifisso” risalente alla prima metà del sec. XVIII, su cui è posta una mirabile scultura in marmo. Il transetto è sormontato da una cupola a tamburo su cui si alternano gli affreschi dei quattro Evangelisti con le finestre, mentre la cupola stessa è affrescata con figura di “Angeli” e “Arcangeli”. Nell’abside centrale, coperta con una volta a crociera, compaiono gli affreschi della rappresentazione di S. Michele che sconfigge gli Angeli ribelli e alcune scene della vita e del martirio di S. Giovanni Battista, risalenti all’inizio del novecento. Sul lato destro vi è l’ingresso alla cappella dedicata “Maria SS. Incaldana” delimitata da una balaustra di marmo. Sulla parete di fondo vi è l’altare marmoreo sormontato dall’edicola con al centro l’immagine mariana dell’Incaldana. In occasione dell’incoronazione del 1954 si restaurò l’opera che rilevò la presenza di un’altra immagine, più antica databile tra il XIII ed il XIV secolo su di una tavola di legno di quercia e raffigurante Maria, ricoperta da un abito blu, che con la mano sinistra porge il seno alla bocca del Bambino. Ai lati del volto di Maria si scorgono le lettere greche “ΜΡ” e “ΘΥ”, abbreviazione di “Μήτηρ (του) Θεοῦ (“Madre di Gesù“).
Il culto della Madonna Incaldana
La devozione per la Madonna Incaldana (da in Caldana, cioè sorgente d’acqua calda e solforosa) è fortemente sentito tra i cittadini di Mondragone. Secondo la tradizione, in una delle tante scorrerie, i saraceni presero d’assedio il Convento del Belvedere, dove era custodita la sacra immagine della Prodigiosa e, dopo averlo saccheggiato, lo diedero alle fiamme. L’antico santuario era retto sin dal 1569 dai Padri Carmelitani, che vi rimasero per 55 anni. Per il possesso della sacra immagine, sorse una lite tra le popolazioni di Mondragone e di Piedimonte di Sessa e, per dirimere la questione, si decise di collocare il quadro su un carro trainato da due coppie di giovenche e di affidarsi alla sorte, lasciando libere le giovenche. Gli animali presero la strada per Mondragone e si diressero verso la Chiesa della Collegiata di San Giovanni Battista. Lungo il cammino si fermarono nella zona dell’Incaldana, all’incrocio con la strada che attualmente porta alla cava di pietre. In quel luogo fu fatta erigere una cappellina, ancora oggi esistente, mentre nel posto preciso dove si fermò la processione e sulla pietra dove si appoggiò il quadro, fu posta a ricordo una croce di ferro che vi rimase fino a poco prima della II Guerra Mondiale. La sacra immagine fu sistemata in una nuova cappella, appositamente eretta, e da quel momento la Prodigiosa fece sentire i benefici effetti della sua presenza nel paese, operando diversi miracoli. Appare chiaro, quindi, che nel corso dei secoli, la Madonna ha rappresentato per il popolo una sorta di difesa, ed è opinione diffusa che abbia preservato il paese dalle grandi sciagure, aiutandolo a superare guerre, carestie, tragedie d’ogni tipo, tanto che nel 1776 venne istituita l’indulgenza plenaria dal pontefice Pio VI ai pellegrini che facevano ingresso nella Cappella a Lei dedicata.
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