Val Sesia
Benedetto – Fobello
Benedetto – Fobello
L’urna con il corposanto di Benedetto è custodita sotto la mensa dell’altare laterale destro dell’oratorio dedicato alla Visitazione di Maria, che sorge accanto alla parrocchiale di San Giacomo in fondo alla piazza principale di Fobello, centro dell’alta Val Mastallone. Questa reliquia giunse al paese non direttamente da Roma ma dalla città di Torino, dove era conservata nella chiesa di Santa Maria del Monte, officiata dai padri Cappuccini.
La traslazione a Fobello avvenne tramite qualche fobellese che era emigrato nella capitale dello stato sabaudo. Le spese del suo trasferimento furono infatti sostenute dalla comunità fobellese presente in città e non figurano nomi di singoli particolari benefattori. Le ossa del presunto martire furono trasportate nella chiesa di San Filippo per essere sistemate all’interno dell’urna che era stata fatta appositamente realizzare e da lì partirono per la Valsesia.
Una grande festa venne organizzata per domenica 3 agosto 1766, quando il sacro deposito venne ufficialmente accolto dall’intera comunità fobellese, nel contesto di una solenne cerimonia, cui partecipò il clero dell’intera valle, allietata dalla presenza di musicisti fatti giungere da Varallo e da Cellio. Al termine della celebrazione, l’urna venne collocata in un altare laterale della parrocchiale ed il santo iniziò ad essere venerato come compatrono della comunità. Grazie all’iniziativa del parroco Don Giovanni Albertetti, il 13 giugno 1852 vennero organizzati nuovi solenni festeggiamenti con un solenne trasporto del corposanto per le strade del paese.
Un intervento innovativo nella composizione dei resti fu promosso dopo circa cinquant’anni, nel 1904, per la sensibilità di don Giovanni Omodeo. Le ossa vennero composte in una figura di cera ad opera delle Suore del Cottolengo, fate venire da Torino, e la figura che ne risultò fu rivestita poi con un nuovo costume da soldato romano. Tale intervento, che conferiva alle reliquie l’aspetto con cui tuttora si presentano, venne inaugurato in occasione della festa patronale di San Giacomo dello stesso anno, con solenne processione dell’urna.
Le reliquie erano conservate in un altare laterale della chiesa, dove due opere d’arte ne testimoniavano la presenza. Intorno al 1856, il pittore Giovanni Antonio Borgnis dipinse un affresco, a lato del presbiterio, che rappresentava il martirio di Benedetto e inserì la figura del santo insieme a quella di San Giacomo, titolare della parrocchia, ai piedi della Vergine, nella grande tela che campeggia sulla parete di fondo dell’abside.
Purtroppo, anche il corposanto venne coinvolto nelle drammatiche vicende del parziale crollo dell’edificio in cui era conservato, durante la disastrosa alluvione del 30 maggio 1923. È grazie all’intraprendenza del parroco don Martino Cordone, di sua sorella Maria e di alcuni abitanti se le reliquie di Benedetto e molte altre suppellettili sono sopravvissute a quella funesta distruzione. Nell’opera di ricostruzione della chiesa, compiuta con la consacrazione nel 1931, il corposanto non venne più collocato in parrocchiale ma restò nell’oratorio dove venne sistemato sotto l’altare di dedicato a San Marco. Nell’urna fu rinvenuta una busta su cui era riportata l’indicazione di non aprirla se non cinquanta anni dopo il 1881. Nel 1931 venne dunque aperta e si venne a conoscenza che l’urna stessa era stata donata dalla signora Anna Modetti, figlia di Giacomo Cuccagna.
A Fobello non risulta che sia stata celebrata una festa annuale in onore di Benedetto, tuttavia le sue reliquie sono state oggetto di devozione da parte dei fedeli anche dopo il loro trasferimento nell’attuale sede, come testimonia a presenza di alcuni ex voto metallici accanto all’urna.
Please , update your browser