Ossola
Valentino – Calasca
Valentino – Calasca
La grande chiesa parrocchiale di Calasca, in Valle Anzasca, conosciuta come la Cattedrale tra i Boschi, custodisce il corposanto di Valentino, divenuto il santo compatrono della comunità, solennemente celebrato ogni anno nella seconda domenica di agosto.
Il corposanto venne estratto dalla catacomba di Priscilla il 15 marzo del 1805, come attesta l’autentica a firma del Sacrista Pontificio il venerabile agostiniano Giuseppe Bartolomeo Menochio, e venne donato a Giuseppe Boiti, figlio di Bartolomeo, calaschese emigrato in Urbe. Il confezionamento delle reliquie, con le quali venne anche recuperato il presunto vaso di sangue, avvenne a Roma, come è indicato nella didascalia di una incisione che rappresenta il corpo giacente. Sul margine inferiore destro dell’immagine è inoltre segnalato che la composizione del manichino si deve alla bottega del Magnani, mentre il disegno dell’immagine è opera dell’incisore Bombelli.
Il Boiti, a sua volta, fece dono dei sacri resti alla sua comunità di origine: il 15 luglio dello stesso anno, a Calasca, il canonico della Cattedrale di Novara don Giuseppe Rabaglietti, su delega del vescovo diocesano monsignor Vittorio Filippo Melano, procedette al riconoscimento canonico del corposanto, alla presenza del donatore e di suo fratello Paolo, cappellano nel paese, e sottoscrisse alla sua donazione ufficiale alla parrocchia.
Nel 1829 si rese necessario un intervento sull’urna che conteneva il corposanto e si procedette, con le dovute autorizzazioni, alla sua sistemazione. A partire dal 1880 si fece strada l’intenzione di realizzare un più degno altare per la conservazione dell’importante reliquia e l’archivio parrocchiale possiede una dettagliatissima documentazione riguardante il progetto per la cappella. Nella seconda domenica di agosto di quell’anno, venne inaugurato il lavoro, eseguito dai marmisti Roncati, con un solenne trasporto processionale dell’urna, dopo autorizzazione dell’autorità diocesana.
Altri solenni festeggiamenti vennero organizzati nel 1905, per il primo centenario della presenza della reliquia; in questa occasione si procedette ad una pulizia del corposanto e venne sostituita l’urna che lo contiene.
San Valentino è ritratto in un dipinto, sulla volta della navata centrale della chiesa, come un giovane soldato romano inginocchiato su una nuvola, attorniato da angeli e la sua festa, solennemente celebrata ogni anno nella data ricordata, prevede la partecipazione dell’antica milizia di Calasca, che svolge servizio d’onore in omaggio al santo giunto da Roma.
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