Dei Laghi
Grazia – Germagno
Grazia – Germagno
La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Germagno, paese collocato in amena posizione all’inizio della Val Strona, custodisce il corposanto di Grazia, venuto alla luce il 26 aprile del 1841 all’interno di un loculo della catacomba romana di Ciriaca, presso la basilica di San Lorenzo al Verano.
Le ossa della presunta martire, con il vaso di sangue, furono concesse al sacerdote don Paolo Durio, di origini novaresi ma dimorante in Roma, e da lui donate, il 23 giugno dello stesso anno, al parroco di Germagno don Rocco Maria Mancini, come si legge sul retro dell’autentica. Nel successivo mese di agosto, il parroco Don Rocco Maria Mancini parroco di Germagno, chiese il permesso al vescovo Giuseppe Morozzo di poter estrarre dalla cassetta il corposanto, di vestirlo per opera di don Giulio Guglielmetti ed esporlo alla pubblica venerazione nella parrocchiale.
Realizzato il manichino in cera, si poté così offrire alla popolazione un simulacro da venerare, che venne sistemato entro un’urna sotto l’altare della Madonna del Rosario. Purtroppo però, nel 1867, a motivo dell’umidità, l’opera presentava segni di deterioramento e venne nuovamente affidata alle abili mani di don Guglielmetti che la risistemò e le conferì l’aspetto che tutt’ora si può osservare.
Due sono le celebrazioni che la comunità di Germagno dedica alla memoria di Santa Grazia: al 14 marzo, ricorrenza dell’esposizione al culto e, quella più solenne, la prima domenica del mese di giugno. Ogni venticinque anni, come avvenuto nel 2017, l’urna è portata in processione per le strade del paese, passando sotto un arco in legno interamente ricoperto di muschio fresco che viene raccolto nei prati attorno alle case.
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