Borgomanerese e Aronese
Vincenzo – Invorio
Vincenzo – Invorio
Risale alla fine del Seicento l’arrivo del corposanto di Vincenzo a Invorio Inferiore, paese sulle colline tra i territori del borgomanerese e dell’aronese, nella cui parrocchiale è tutt’ora conservato.
I resti di un cristiano dei primi secoli, ritrovati anonimi in un loculo della catacomba di Calepodio nel 1690 cui venne imposto il nome di Vincenzo, vennero donati all’invoriese Michele Bassetti che dimorava in Urbe per motivi di lavoro. Due anni dopo, come documenta un atto del 20 luglio 1692, egli ne faceva dono alla sua terra natia; il Bassetti era originario della frazione di Orio e, per qualche anno, la reliquia sostò nell’oratorio dell’Immacolata là esistente. Nel 1696, ricomposte le ossa in coerente forma anatomica, vennero solennemente sistemate nella cappella, già sede della Confraternita del Santissimo Sacramento, della parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo.
Il corposanto che oggi si ammira, all’interno dell’urna posta sotto l’altare, è opera dello scultore Fornara di Borgomanero e risale al 1934 e venne a sostituire il manichino precedente. Per inaugurare questa nuova sistemazione della reliquia vennero organizzati dei festeggiamenti nei giorni 8 e 9 settembre dello stesso anno, con la partecipazione di una grande folla che presenziò alla processione con cui il sacro deposito venne portato per le vie del paese. Al termine delle celebrazioni, l’urna venne sistemata nella nicchia sopra l’altare della cappella ove già era collocata la precedente.
Nel 1959, con il rifacimento pressoché globale dell’arredo e della decorazione interna della chiesa, essa venne spostata sotto alla mensa ove attualmente si trova, protetta da una grata metallica. Ai lati dell’altare due lapidi sintetizzano la storia della reliquia giunta da Roma, mentre l’unica immagine del presunto martire, in veste di soldato romano, compare su uno stendardo processionale, insieme ai due apostoli titolari della parrocchia.
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