Borgomanerese e Aronese

Settimia, Edisto, Gaudioso – Auzate di Gozzano

Settimia, Edisto, Gaudioso – Auzate di Gozzano

La parrocchiale di Auzate, frazione di Gozzano, accrebbe i suoi riferimenti devozionali nel 1897 quando ebbe in dono, da parte di Carlo Toni, le reliquie di Santa Settimia.

Le ossa erano state recuperate il 26 febbraio del 1846 da un loculo del cimitero di Priscilla, a chiusura del quale era posta questa epigrafe: SEBINIA BEN. IN P. I resti della presunta martire, rinominata Settimia, vennero concessi al signor Toni, originario di Auzate ma emigrato nell’Urbe, il 13 agosto dello stesso anno. Egli, come era sua facoltà, trattenne per sé la reliquia, posta all’interno di una cassetta lignea, e la portò nella sua dimora novarese, conservandola in una nicchia foderata di raso rosso e chiusa con due ante in legno finemente lavorate.

Nel 1897, il Toni fece dono del corposanto alla parrocchia del paese; per esporlo alla venerazione della locale popolazione, le ossa vennero inserite in un manchino riproducente le ideali fattezze della presunta martire, rivestito di un abito rosso, con il capo e gli arti lavorati in cera e una parrucca di capelli veri, offerti dalla giovane diciottenne Agnese Toni.

L’urna in cui venne posto il simulacro venne pagata con le offerte elargite dalle famiglie più facoltose: ovviamente i Toni, i Nazari, i Camossi ed i Marietti. Per la sua collocazione venne aperta una nicchia sul lato destro della cappella ove già vi erano le reliquie di Gaudioso ed Edisto.

Fin da subito gli abitanti di Auzate iniziarono a nutrire particolare devozione verso la nuova santa, cui dedicarono una festa annuale nella prima domenica di settembre. Nel 1998 vennero organizzate solenne celebrazioni per ricordare i cento anni dal dono del corposanto; tra le diverse manifestazioni, ci fu anche una rappresentazione teatrale del martirio della Santa e del trasporto dei suoi resti mortali, con la partecipazione corale di tutti gli abitanti che intervennero come attori nelle varie scene. Culmine dei festeggiamenti fu, ovviamente, il trasporto dell’urna per le vie del borgo tutte pavesate a festa, cui presero parte molte persone anche giunte dai vicini paesi.

La stessa chiesa conserva, oltre al corposanto di Settimia, i resti di due altri cristiani di Roma di nome Gaudioso ed Edisto, provenienti dalla catacomba romana di Priscilla. Le reliquie di Gaudioso vennero ritrovate l’11 gennaio del 1804, mentre quelle di Edisto – o più correttamente Esisto – furono recuperate da parte del custode Ponzetti, il 23 marzo del 1804.  A chiusura del loculo di Edisto era posta la seguente iscrizione, incisa in caratteri greci, sul documento d’estrazione venne così trascritta in lingua latina: Eaesist Alumno Victoria Inclito Memoriae Causa e poi tradotta in italiano nel seguente modo: ad Esisto figlio inclito della Vittoria in memoria causa. Come si può vedere, si tratta di una restituzione alquanto arbitraria di un testo tutt’altro che chiaro nella sua grafia greca originaria e, inoltre, privo di alcun esplicito riferimento cristiano. In entrambe le sepolture venne però trovato il supposto vaso di sangue, attribuendo così il martirio ai due individui inumati.

Destinatario del corposanto di Gaudioso fu Marco Antonio Marietta che nell’ autentica viene detto de Auzate, Diocesis Novariensis e presentato come marcatori in alma URBE. Egli, ricevuta la reliquia il 30 luglio del 1804, la donò alla parrocchiale del suo paese d’origine, con atto del 19 marzo 1806. Nei documenti di archivio non si fa alcun cenno alle reliquie di Esisto che, seppur oggi collocate nello stesso luogo e sistemate nell’identico modo di quelle di Gaudioso, risultano essere state donate alla chiesa solo nel 1835. Questa notizia la si apprende da una supplica, inviata alla Santa Congregazione dei Riti il 16 agosto 1842, per poter celebrare la sua memoria insieme a quella del precedente santo,

Entrambi i resti dei presunti martiri sono inseriti in due reliquiari identici, collocati sopra la mensa dell’altare dedicato a San Carlo. Originale è la sistemazione d’insieme delle ossa, disposte in forma piramidale legate ad un cuscino rosso, con il cranio al vertice della composizione, decorata con elementi floreali in stoffa e carta, come le corone che cingono i due teschi. Tra le ossa sono stati anche posizionati i due vasetti vitrei che si credeva avessero contenuto il sangue. Assai curiosa è la disposizione di alcune ossa di Esisto (più numerose di quelle di Gaudioso), che sono state assemblate in modo tale da proporre la forma di due monogrammi costantiniani, elemento posto anche a decorazione della parte sommitale delle due urne.

I parrocchiani di Auzate celebrano la festa in onore di questi due presunti martiri, unitamente a quella di Settimia nella prima domenica di settembre.

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