Borgomanerese e Aronese

Bonifacio – Prerro

Bonifacio – Prerro

La storia del corposanto di Bonifacio, conservato nella chiesa di Prerro, frazione del comune di Pogno sulla collina che domina la sponda occidentale del lago d’Orta, ha inizio nel 1713. In quell’anno, come si legge in un documento conservato presso l’archivio parrocchiale di Pogno, dove è confluito quello della soppressa parrocchia di Prerro.

L’autentica del corposanto restituisce interessanti notizie: innanzitutto esso venne recuperato dalla catacomba di Ciriaca, presso il Verano, già nel 1685 e dovette quindi giacere nei depositi reliquari del vicariato fino al momento della concessione all’abate Giovanni Righi, originario di Prerro ma dimorante in Roma, in data 12 giugno 1712. Lo stesso abate, sul retro del documento che accompagnava le ossa del presunto martire, scrisse di suo pugno una sorta di atto di donazione a favore della chiesa della sua terra di origine.

Nell’ottobre dell’anno 1714 l’urna che racchiudeva le spoglie venne trasportata con grande solennità dall’Isola di San Giulio alla borgata di Prerro e collocata al di sopra del coro della chiesa dedicata a San Bernardo da Mentone. La tradizione racconta che durante il percorso, mentre il corteo attraversava la frazione di Berzonno, un giovanetto muto dalla nascita, riacquistò la parola per l’intercessione di San Bonifacio. La cassa reliquario trovò posto in una nicchia ricavata sulla parete di fondo della chiesa di San Bernardo, sopra gli stalli del coro, dove tutt’ora è collocata, anche se non si tratta più di quella originale, essendo stata sostituita altre due volte: nel 1893 e nel 1926.

Bonifacio si presenta nella classica posa giacente su un fianco: con il braccio destro impugna una spada, mentre con il sinistro regge la consueta palma simbolo della cruenta morte per la fede lui attribuita. Il capo è circondato da una corona di colorati fiorami mentre lo scheletro ricomposto è ricoperto con una veste di tessuto rosso, decorata con fili d’oro su cui insiste, sopra il busto, un corpetto di color grigio a modi corazza, anch’esso ornato con elementi dorati. L’urna è impreziosita da teste di angeli e ghirlande con motivi floreali in legno dorato; nella parte inferiore, al centro, è collocato un cartiglio con il nome del santo e la data del nuovo reliquario.

Per quanto riguarda il culto relativo a San Bonifacio, una lettera del 17 aprile 1820, indirizzata all’allora vicario foraneo, riferisce di una festa annuale celebrata il 14 maggio, per erronea attribuzione dei resti all’omonimo martire riportato in quel giorno dal Martirologio. Una altra celebrazione aveva luogo nella prima domenica di ottobre, forse emulando la vicina parrocchia di Pogno che onora il corposanto di Prospero la domenica seguente. Bonifacio, nelle consuete vesti di milite romano, è ritratto in adorazione dell’Eucarestia, accanto al santo titolare della chiesa, su uno stendardo processionale.

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