Confraternite e Compagnie. Spirito di solidarietà e devozione ad Asti
Confraternita di San Rocco
Confraternita di San Rocco
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Data di fondazione: 1632
Note storiche e finalità: la Confraternita di San Rocco fu eretta canonicamente da mons. Ottavio Broglia, vescovo di Asti, nel 1632, due anni dopo la peste di manzoniana memoria che colpì anche Asti, nella Collegiata di San Secondo presso la cappella della Madonnina, situata nella navata destra della chiesa. La Confraternita sovveniva alle necessità dei poveri ammalati e accompagnava le sepolture dei borghigiani indigenti. Nel 1654 la Confraternita si trasferì all’interno di una piccola cappella nel borgo di San Martino, ampliata o forse ricostruita negli anni successivi. Il 3 marzo 1663 la Confraternita ottenne l’aggregazione all’Arciconfraternita di San Rocco di Roma.
Sede: la chiesa della Confraternita, situata nell’attuale via Brofferio all’angolo con via Serafino Grassi, fu costruita su progetto dell’ing. Carlo Giulio Quadri a partire dal 1708 e ultimata nel 1720. Originario di Roma ma operante in Piemonte tra il 1705 e il 1715, il Quadri, contemporaneamente alla Confraternita di San Rocco lavorò alla cupola della chiesa dei SS. Martiri di Torino e alla chiesa del convento dei Gesuiti di Saluzzo.
L’interno della chiesa è a una sola navata con due cappelle laterali: a sinistra quella della Madonna del Carmine con la statua lignea seicentesca della Madonna del Carmine, a destra quella dell’Ecce homo, sul cui altare è collocata la pregevole statua lignea di san Rocco, realizzata da Bartolomeo Enaten nel 1657: la statua, nel restauro portato a termine nel 2007-2008, è stata liberata dalla ridipintura che ricopriva l’originaria policromia. L’interno del corpo è svuotato e tamponato sul retro da una tavola. La figura poggia insieme al cagnolino su un basamento. «L’impostazione descrittiva e naturalistica della figura guarda a modelli di forte impronta realistica nordica cinquecentesca, secondo la linea seguita dalla produzione degli Enaten» (E. Ragusa, 2009).
L’organo dell’oratorio fu costruito dal grande organaro napoletano Liborio Grisanti nel 1762, la cassa dello strumento e la tribuna sono opera di Francesco Maria e Giuseppe Maria Bonzanigo.
L’altare maggiore fu realizzato dal marmorino luganese Francesco Ferrari a partire dal 1763 e consacrato dal vescovo di Asti Paolo Maurizio Caissotti il 10 agosto 1764.
Tra il 1950 e il 1951 la chiesa fu sottoposta a lavori di restauro come ricorda l’iscrizione sulla facciata:
SANCTE ROCHE TU ES SALUS IN PESTE
Sulla furia devastatrice dell’incursione aerea del 24 febbraio 1945 e della spaventosa alluvione del 4 settembre 1948, vinse la fede e l’amore dei borghigiani.
Grande san Rocco dona a loro la tua assistenza preservatrice da ogni male.
Restauri, marzo 1951.
Festività: la festa principale presso la Confraternita era il giorno di san Rocco (16 agosto) o la domenica immediatamente successiva.
Nella domenica antecedente quella di Settuagesima (settanta giorni circa prima di Pasqua) si teneva la pratica devozionale delle Quarant’ore (consistente nell’adorazione eucaristica per quaranta ore consecutive).
Dopo le soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi, si trasferì presso la Confraternita di San Rocco la pratica devozionale del “Corda pia” (“I cuori pii”: dalle parole iniziali dell’antico inno latino con cui si apre) che in precedenza si teneva presso il convento dei frati minori di San Francesco di Asti: una celebrazione incentrata sull’adorazione del mistero della Croce ripresentato nel singolare “prodigio” dell’impressione delle stigmate nel corpo di san Francesco. Per quanto riguarda le processioni, ai confratelli era riservato il quinto posto tra le confraternite, essendo questa l’ultima eretta in ordine di tempo nella città di Asti.
Abito: i confratelli indossavano l’abito verde.
Gonfalone: stendardo processionale con l’effigie di san Rocco di manifattura piemontese (XIX sec.) realizzato in taffetas di seta e gros de Tours dipinto e ricamato. Sul retro dello stendardo è riportato il monogramma SR con ornamenti floreali ricamati.
Fondo Archivistico: ARCHIVIO STORICO DIOCESANO DI ASTI, Confraternita di San Rocco
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