Confraternite e Compagnie. Spirito di solidarietà e devozione ad Asti
Confraternita della SS. Trinità e Sant’Evasio
Confraternita della SS. Trinità e Sant’Evasio
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Data di fondazione: XIV secolo
Note storiche e finalità: questa Confraternita, denominata originariamente “dei Disciplinanti di sant’Evasio”, fu istituita nel XIV secolo presso l’antica chiesa intitolata a questo santo. Il 19 luglio 1607 la Confraternita ottenne l’aggregazione all’Arciconfraternita della SS. Trinità di Roma e da quel momento il titolo con cui viene citata nei documenti è “Arciconfraternita della Santissima Trinità e Sant’Evasio”. La Confraternita amministrò fino al 1724 circa lo spedale di Sant’Evasio, adiacente alla propria chiesa, in cui trovavano accoglienza ed elemosina i poveri pellegrini di passaggio per Asti. Grazie a vari lasciti testamentari la Confraternita si occupava anche della distribuzione di viveri ai borghigiani bisognosi.
Sede: la chiesa della Confraternita, situata nell’attuale via Cavour a pochi metri di distanza dalla chiesa parrocchiale di San Paolo, fu ricostruita all’inizio del XVII secolo su un precedente edificio medievale intitolato a sant’Evasio che, secondo la tradizione, fu il primo vescovo di Asti dal 261 al 290. Nel 1736 fu edificato il campanile. Tra il 1755 e il 1760 si realizzarono importanti lavori di ristrutturazione della chiesa su progetto del capomastro Giovanni Antonio Guggia. Al termine di questi lavori, il 17 maggio 1761, la chiesa fu consacrata dal vescovo di Asti Giovanni Filippo Antonio San Martino. Nel 1851 la facciata fu rimaneggiata dall’architetto E. Colla. L’interno della chiesa è a una sola navata con due cappelle laterali: a sinistra quella dell’Ecce Homo e a destra quella di San Bartolomeo con l’importante statua di questo santo (1780 ca.) realizzata da Ignazio Perucca. Le pareti e la volta della chiesa furono affrescate dal torinese Michele Milocco coadiuvato dai quadraturisti varesotti Antonio e Giacomo Giovannini, che realizzarono un ciclo pittorico con le scene: Mosè fa scaturire le acque dalla roccia, il Battesimo di Cristo, Abramo e i tre angeli, Sacrificio di Isacco, la Trasfigurazione e Mosè e il serpente di bronzo. La pala dell’altare maggiore, che raffigura la SS. Trinità, sant’Evasio, san Francesco e san Carlo Borromeo, fu realizzata nel 1669 e riadattata da rettangolare in ovale negli anni 1755-1760. Il coro ligneo della chiesa fu costruito dai moncalvesi Giuseppe e Giacinto Salario nella seconda metà del Settecento in sostituzione degli stalli corali del 1688, venduti alla Confraternita della SS. Trinità di Magliano Alfieri (CN).
La Confraternita amministrava, oltre alla propria chiesa principale, la piccola chiesa della Madonna della Neve (detta anche, più anticamente, “di Loreto”), situata fuori dalla porta cittadina di San Quirico (nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria) e oggi non più esistente. In questa chiesa era collocato il dipinto di Gandolfino da Roreto della Madonna di Loreto con i santi Secondo e Calogero (1522 ca.), oggi di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.
Festività: le feste che venivano celebrate con maggiore solennità presso la Confraternita erano il giorno della Santissima Trinità (la prima domenica dopo Pentecoste) e la domenica seguente in cui si festeggiava l’anniversario della consacrazione della chiesa (17 maggio 1761).
Nella domenica di Settuagesima (settanta giorni circa prima di Pasqua) si teneva la pratica devozionale delle Quarant’ore (consistente nell’adorazione eucaristica per quaranta ore consecutive). Nella relazione della visita apostolica di Angelo Peruzzi nella diocesi di Asti (1585) si ricorda anche, durante la celebrazione del Giovedì Santo, la cerimonia della lavanda dei piedi di dodici confratelli poveri con successiva elemosina di pane agli stessi. Ai confratelli, nelle processioni, era riservato il terzo posto tra le confraternite.
Abito: i confratelli indossarono l’abito bianco con cordone rosso fino al primo quarto del XVII secolo per poi adottare l’abito rosso.
Gonfalone: non conservato.
Fondo Archivistico: Archivio della Confraternita della SS. Trinità e Sant’Evasio
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