Confraternite e Compagnie. Spirito di solidarietà e devozione ad Asti
Compagnia di San Secondo
Compagnia di San Secondo
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Data di fondazione: XVI secolo
Note storiche e finalità: si può affermare che le prime testimonianze di una Societas intitolata a san Secondo si attestino già a partire dal XIII secolo quando un gruppo di ricchi mercanti astigiani si organizza, su base cittadina e non rionale, per affermare il proprio peso politico. Risulta difficile delineare il rapporto fra l’antica Societas Sancti Secundi e la successiva Compagnia di San Secondo di cui si hanno notizie a partire dal primo quarto del secolo XVI nelle trascrizioni degli atti delle cause insorte fra la medesima e il Capitolo della Collegiata di San Secondo. Il primo documento originale, attestante la presenza della Compagnia, sono gli atti della terza visita pastorale di monsignor Domenico della Rovere condotta domenica 7 novembre 1582 presso la Collegiata di San Secondo, in cui si legge che all’altare di San Secondo è presente la Compagnia al medesimo intitolata. La Compagnia di San Secondo perseguiva gli obiettivi di incentivare il culto del Santo, procurare i fondi per la manutenzione della cappella e l’acquisto degli arredi, garantire un certo numero di messe, coadiuvare le funzioni in onore del Santo. In un breve emanato da Urbano VIII il 7 marzo 1635 vengono elencati i settori di intervento sociali della Compagnia che erano principalmente «assistere alle messe ed altri divini offici che si diranno in detta chiesa secondo l’uso dei confratelli, essere presenti alla congregazioni pubbliche o private in detta compagnia, maritare e dotare povere fanciulle del proprio, albergare poveri in casa propria, comporre pace fra nemici o propri o di altri, accompagnare defunti alla sepoltura, intervenire alla processioni che farà detta compagnia, accompagnare il Santissimo Sacramento quando si porta a qualche infermo e nelle processioni, e non potendo, al segno che per ciò si darà della campana, inginocchioni dirà un Pater ed un’Ave Maria per il medesimo infermo…»
Uno degli strumenti di cui si avvaleva la Compagnia per incrementare il patrimonio, era la gestione del Gioco dell’Archibugio, vera e propria competizione nella quale gli archibugieri, muniti della tipica divisa del gioco, la livrea, e di archibugio, antica arma da fuoco caricata a polvere, dovevano colpire un bersaglio di legno dipinto, chiamato “tavolazzo”. I partecipanti pagavano una somma di denaro detta “elemosina” per poter tirare due colpi. La gara si svolgeva ogni anno nel mese di ottobre e si protraeva per 20 giorni consecutivi, al termine dei quali, venivano assegnati i premi in denaro.
Nel corso del Novecento, in base al Concordato del 1929, le compagnie e le confraternite vanno perdendo il loro ruolo. L’attività della Compagnia di San Secondo è, comunque, attestata, dai documenti conservati presso l’Archivio Storico della Collegiata di San Secondo fino al 1961.
Sede: Collegiata di San Secondo, cappella di San Secondo
L’antica cappella era provvista di stucchi che adornavano il coro, il quadro d’altare rappresentava il Santo martire, in piedi in abito da guerriero, con la città nella mano destra, la completavano due grandi quadri, raffiguranti l’uno il supplizio di san Secondo e l’altro la sua decollazione, e sei statue in stucco di santi diversi.
Nel corso del XVIII secolo inizia un lento degrado della cappella seicentesca, contestualmente a una minore partecipazione nella spesa per la manutenzione ordinaria da parte del Consiglio della Città e un maggiore carico sulla Compagnia stessa, che deve affrontare un lungo iter per vedersi riconoscere i diritti d’uso di questo spazio sacro. Dopo aver ottenuto maggiore autonomia amministrativa e acquistato una certa solidità finanziaria, si adopera per riedificare la cappella. Nel 1768 l’architetto Bernardo Vittone presenta il progetto, ma solo due anni dopo, soprattutto a causa delle difficoltà economiche della Compagnia stessa, iniziano i lavori che, a fasi alterne, sono completati nel 1789. Nel 1798 il pittore Stefano Tofanelli realizza la tela San Secondo davanti al Redentore che è collocata sopra l’altare della cappella.
Festività: la festa principale della Compagnia era quella di san Secondo (30 marzo). A partire dal 1818 la festa fu fissata al primo martedì di maggio per evitare sovrapposizioni con il tempo di Quaresima e Pasqua.
Abito: i confratelli non indossavano un abito particolare.
Gonfalone: non conservato.
Fondo Archivistico: Archivio Storico della Collegiata di San Secondo, Compagnie religiose, Compagnia di San Secondo
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