Percorso
Confraternite e Compagnie. Spirito di solidarietà e devozione ad Asti
Confraternite e Compagnie. Spirito di solidarietà e devozione ad Asti
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Il percorso qui proposto prende spunto dall’analisi e dallo studio della documentazione prodotta dalle Confraternite e dalle Compagnie della città di Asti che hanno interagito per secoli con il tessuto religioso e sociale cittadino, contribuendo a vivacizzare il culto di molti santi e, soprattutto, venendo incontro in maniera tangibile ai ceti sociali più poveri ed emarginati, dovere quanto mai attuale come sottolinea lo stesso papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, richiamando la figura del Buon Samaritano (nn. 77 e 81). Queste associazioni esprimevano, pur con i limiti imposti dai propri contesti storici e sociali, fraternità impegnate nel tentativo di ricomporre le fratture tra il singolo e la comunità umana, altro grande aspetto su cui si sofferma il papa nella sua enciclica (n. 30).
La Confraternita della Misericordia (il cui oratorio, un tempo situato di fianco al vescovado sull’angolo tra via Carducci e via Mons. Rossi, oggi non esiste più), per esempio, si occupava sia della cura degli orfani che dell’assistenza ai carcerati e ai condannati a morte: raggiunse una tale importanza che nel 1595 il duca di Savoia Carlo Emanuele I accordò ai confratelli la facoltà di graziare ogni anno un condannato alla pena di morte o alla prigionia o al bando. La Confraternita della Trinità e quella di San Michele gestirono, a fasi alterne, lo Spedale di San Giuliano che si prendeva cura dei poveri pellegrini in transito ad Asti garantendo loro vitto e alloggio.
Il percorso tratteggerà, quindi, la storia delle cinque Confraternite cittadine e della Compagnia di San Secondo che, tra le numerosissime compagnie laicali succedutesi nel corso dei secoli, è forse la più caratteristica e rappresentativa di Asti.
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