Barocco sacro a Casale Monferrato: la Chiesa di San Filippo Neri
La chiesa di S. Filippo tra arte e architettura
La chiesa di S. Filippo tra arte e architettura
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Dal punto di vista architettonico, la chiesa di San Filippo Neri risulta profondamente legata a quella di Santa Maria in Vallicella a Roma con la quale presenta diverse analogie sia dal punto di vista architettonico sia per l’apparato figurativo. L’edificio, infatti, si presenta a pianta centrale a croce greca con presbiterio allungato e due ampie cappelle laterali: all’incrocio dei bracci, la presenza di una elaborata cupola contribuisce a slanciare verso l’alto lo spazio interno. Se da una parte il ricco patrimonio costituito da preziosi oggetti sacri di manifattura italiana ed europea ci è giunto solo in parte, dall’altra la chiesa si presenta in gran parte provvista dei dipinti e dei pregevoli arredi originali. Tra questi ultimi si ricordano l’altare maggiore di marmo, opera del 1749 dei marmorari Pelagatta, gli elaborati confessionali lignei e le pregevoli cancellate in ferro battuto, manifattura assai fiorente a quell’epoca in Monferrato. Oltre al ciclo pittorico concepito fin dall’origine a decoro della chiesa raffigurante gli episodi più salienti della vita del santo, sono attualmente conservate tre pregevoli sculture lignee, tutte collocate nel presbiterio. La Vergine Maria di autore ignoto rappresenta l’unica testimonianza giunta sino a noi del primo altare maggiore posto nell’edificio sostituito, entro il 1752, dall’attuale in marmo. Ai lati di questo, collocate entro due nicchie si trovano le sculture lignee attribuite alla Bottega dei Cassina del Cristo alla Colonna e della Madonna Addolorata, realizzate all’inizio del XVIII secolo. Furono commissionate in sostituzione di altre due sculture della stessa bottega raffiguranti il Crocifisso e la Madonna dei sette dolori, che la Confraternita dei Disciplinati, che un tempo aveva sede in questo Oratorio, trasferì prima nella Chiesa di S. Stefano e poi in quella dell’Addolorata di Casale dove ancora oggi sono conservate.
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