I Padri di San Filippo Neri attraverso il patrimonio librario

La Biblioteca dei Padri di San Filippo: una questione aperta

La Biblioteca dei Padri di San Filippo: una questione aperta

Al presente stato degli studi si sono reperite pochissime informazioni sulla consistenza della biblioteca degli Oratoriani tanto da non essere in grado di definire con esattezza la quantità e la tipologia di libri acquisiti e tramandati nel tempo dai Padri di San Filippo. Tra le opere attualmente conservate presso la Biblioteca del Seminario di Casale, sono stati rinvenuti alcuni esemplari che riportano sul frontespizio la marca di possesso “Ex libris Cong.nis Oratorij Casalensis”. Tra questi, merita una menzione particolare la Biblia sacra ad vetustissima exemplaria castigata, opera pregevole del 1569 corredata da mappe geografiche e da belle incisioni realizzate dal pittore francese Pierre Eskrich. Mantenutasi in buono stato di conservazione, l’opera costituisce un bell’esempio di come la biblioteca dei Padri Filippini fosse, con ogni probabilità, assai ben fornita di volumi antichi e di pregio tra i quali non si esclude che alcuni fossero entrati a far parte della collezione grazie alle generose donazioni di illustri personaggi vicini alla causa dell’Oratorio.

Assai difficoltosa risulta, inoltre, la valutazione dell’entità di una possibile dispersione dei volumi al momento della soppressione dell’ordine, avvenuta per decreto napoleonico nel 1802. Il passaggio di proprietà del convento dei Padri, in cui assai probabilmente era conservato il loro patrimonio librario, alla Diocesi di Casale e il trasferimento in tale edificio del Seminario vescovile poterebbe a ipotizzare un’annessione “diretta” dei volumi che, pur non cambiando sede, mutarono ente di appartenenza venendo incamerati dalla Biblioteca fondata nel 1738 da Mons. Girolamo Caravadossi. Tuttavia, moltissime di queste opere presentano, oltre alla nota di appartenenza ai beni della Congregazione, almeno un’altra marca di possesso che documenta un passaggio intermedio tra la Biblioteca di San Filippo e quella del Seminario. Si cita, quale esempio, Ludovico Mocca che “fu uomo fornito di molta dottrina, e di singolare pietà” oltre ad essere stato “preposto della congregazione di S. Filippo di quella città; nella qual carica morì l’anno 1815″. Solitamente posta sul contropiatto, una sobria etichetta documenta il passaggio per volontà testamentaria alla Biblioteca del Seminario di diversi volumi, un tempo appartenenti alla Congregazione e successivamente custoditi presso la biblioteca personale dell’ultimo preposto di San Filippo. Tra questi si ricorda la citata Biblia Sacra, l’Institutionum linguae graecae del gesuita Iacobi Gretseri e la pregevole agiografia del santo fondatore della congregazione scritta dal teologo e pittore Iosephum Ramirez, Via Lactea seu vita candidissima S. Philippi Neri del 1680. Proprio quest’ultimo volume permette di comprendere come, oltre al citato Mocca, anche altri entrarono in possesso dei preziosi volumi dei padri filippini. In questo caso l’appartenenza è indicata da un timbro che riporta “Missionis Domvs Cong. Casalensis”, facendo probabilmente riferimento alla Casa della Missione dei Padri Lazzaristi della città, dei quali la Biblioteca del Seminario conserva un sostanzioso fondo librario.

 

 

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