Barocco sacro a Casale Monferrato: la Chiesa di San Filippo Neri
I Padri di San Filippo Neri attraverso il patrimonio librario
I Padri di San Filippo Neri attraverso il patrimonio librario
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Colto e appassionato di libri e di lettura, San Filippo lasciò la sua ricca biblioteca privata all’Oratorio che lui stesso aveva fondato a Roma. Le notizie relative ad alcuni Padri della congregazione casalese testimoniano come la cultura fosse un aspetto fondamentale nella formazione dei nuovi presbìteri. In occasione della mostra Barocco sacro a Casale Monferrato: la Chiesa di S. Filippo Neri si è approfondito un duplice aspetto: la consistenza della dispersa biblioteca della Congregazione casalese e la presenza di libri agiografici sul “Santo della Gioia” all’interno del ricco patrimonio librario della Biblioteca del Seminario. Quest’ultima sezione è composta da volumi di epoche differenti che testimoniano la precoce devozione diffusasi nel casalese. Diversi sono i volumi che narrano la vita del santo nato a Firenze nel 1515 la stessa esistenza del quale viene presentata come modello da seguire. A seguito del suo trasferimento a Roma, infatti, Filippo Neri si dedicò all’ascolto delle confessioni e alla direzione spirituale attirando, grazie ai suoi modi familiari, al carattere gioviale e al calore umano con cui accoglieva i penitenti e i laici ai quali decise di proporre un intenso cammino spirituale fatto di preghiere, pratiche di devozione, opere di misericordia, ma anche di svago: iniziò così quella forma di apostolato che prese il nome di Oratorio. Riuniva i suoi amici e i suoi figli spirituali, provenienti dai più diversi ceti sociali, nei locali presso la chiesa: gli incontri iniziavano con la lettura di qualche brano della Bibbia o di qualche altro scritto spirituale, poi Filippo pronunciava le sue riflessioni e alla fine invitava tutti a seguirlo per andare a visitare i malati negli ospedali o a praticare esercizi di devozione, come la visita alle sette Chiese. La Vita di San Filippo Neri di Padre Giacomo Bacci raccoglie ben centodieci “Ammaestramenti” pronunciati dal santo e posti a corredo della sua agiografia “perchè sono veramente preziosi, e nella pratica, sono di graditissimo giovamento”.
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