Trame artistiche e urbanistiche a confronto
Chiesa di San Giovanni XXIII
Chiesa di San Giovanni XXIII
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Nel 1994 la parrocchia del Santo Redentore di Seriate commissionò all’architetto ticinese Mario Botta la progettazione della chiesa e del centro pastorale per il quartiere di Paderno.
Il progetto si sviluppa su un lotto di 26.500 m2 e comprende l’edificio di culto che si sviluppa sul lato nord-ovest e uno edificio dedicato ai servizi parrocchiali sul lato opposto. La chiesa venne aperta al culto nel 2004, con la dedicazione al beato Giovanni XXIII.
Accanto alla settecentesca chiesa di Sant’Alessandro, l’architetto Botta ha ideato una chiesa che vuole essere «presenza forte per la dimensione ma soprattutto per la perentorietà dell’immagine geometrica» come dichiarato dal progettista stesso. In comune e in continuità con il precedente edificio risaltano diversi elementi: Botta ha scelto di riprendere, oltre all’analogo orientamento nord-est/sud-ovest, il porticato, che dalle propaggini della chiesa nuova conduce al centro pastorale, con l’ampio sagrato in funzione di raccordo tra le due chiese.
L’edificio di culto è impostato su un volume rettangolare a pianta quadrata di venticinque metri per lato e raggiunge l’altezza di ventitré metri. I vertici del parallelepipedo sono tagliati in modo da ottenere una pianta a croce greca. Il cemento armato della struttura è rivestito in pietra rossa di Verona lavorata a spacco in modo da creare particolari effetti di luce. L’ingresso è sottolineato da una grande vetrata in cui si inserisce il portale processionale.
Anche all’interno Botta ha scelto di disporre in ciascuno dei quattro bracci della croce un lucernario per consentire che luce filtri in modo zenitale.
Le pareti interne invece sono ricoperte di pannelli di legno a bande orizzontali rivestite in foglia d’oro. Ritorna il marmo rosso di Verona, questa volta levigato, per la pavimentazione, per l’alto zoccolo che corre lungo il perimetro, oltre che per alcuni arredi liturgici (altare, ambone-pulpito, sedia). Sulla parete di fondo del presbiterio si aprono due absidi, che raccontano la scena della Crocefissione scolpita a rilievo da Giuliano Vangi; in quella di sinistra si staglia il Crocefisso, mentre sulla destra la Vergine viene confortata da una delle pie donne; la scena è resa ancora più suggestiva dal profilo delle costruzioni che emergono in rilievo sullo sfondo, in cui si riconosce l’ambientazione seriatese.
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