Il rinnovato rapporto tra arte e liturgia negli anni del Concilio

Chiesa di Sant’Antonio di Padova

Chiesa di Sant’Antonio di Padova

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Iconica per le sue forme architettoniche di ispirazione industriale, la chiesa di Sant’Antonio di Padova fu consacrata nel 1972, a seguito della creazione dell’omonima parrocchia da parte del vescovo Giuseppe Piazzi nel 1963. L’edificio, progettato dall’architetto Giuseppe Gambirasio jr. in collaborazione con Giorgio Zenoni e Walter Barbero, è inserito in un complesso di edifici, che comprendeva originariamente anche un convento per religiosi francescani e vari spazi comunitari.

La chiesa è uno dei tanti esempi del lavoro comunitario dei tre progettisti che mostra uno stile industriale di forte impatto visivo.  Il complesso di Sant’Antonio trova spazio nel tessuto urbano del quartiere di Valtesse: è collegato a ridosso della strada, tra abitazioni e attività commerciali. Presupposto fu quello di consegnare alla comunità un luogo di culto non sontuoso, ma che fosse l’emblema di semplicità, essenzialità e funzionalità, nelle forme e nei materiali utilizzati. Sia l’interno che l’esterno sono caratterizzati infatti dalla presenza di materiali esposti a vista: resina, lastre di lavagna e legno di rovere, intonaco naturale di calce spenta, piastrelle in ceramica bianca.

Lo schema su cui si imposta la struttura consta di travi e pilastri in cemento armato, parzialmente raccordati da griglie in resina o legno e da pannelli in vetroresina bianca.

Se le soluzioni costruttive possono apparire inconsuete per un edificio di culto, gli spazi dedicati all’assemblea e alla liturgia sono ben modulati. La pianta si enuclea da una rigorosa trama modulare, in cui l’aula liturgica e il presbiterio risultano rialzati rispetto al battistero, alla penitenziaria e alla cappella eucaristica, posti in spazi ribassati e intercomunicanti, carichi di atmosfera. Lo spazio liturgico risulta particolarmente suggestivo, grazie alla realizzazione di lucernari a sezione triangolare (simili a shed industriali) che integrano elementi frangisole. Il tutto rievoca efficacemente un clima di essenzialità, principio cardine dell’ordine francescano. Gli ambienti della chiesa sono collegati al resto del complesso attraverso una serie di passaggi coperti.

 

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