Il programma iconografico nel progetto architettonico

Chiesa di San Giovanni XXIII

Chiesa di San Giovanni XXIII

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Dopo due anni dall’entrata in funzione del nuovo polo ospedaliero, nel 2014 venne inaugurata la chiesa, che, come l’intera struttura, fu dedicata al papa bergamasco, Giovanni XXIII, canonizzato proprio nell’aprile di quell’anno.

L’edificazione della chiesa fu promossa dal Comitato per l’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, costituito nel 2007 da Regione, Comune e Provincia di Bergamo, Diocesi e azienda sanitaria per dotale l’ospedale di un servizio di assistenza spirituale e religioso. La progettazione dell’opera fu affidata agli stessi architetti che disegnarono l’ospedale: il francese Aymeric Zublena e Pippo e Ferdinando Traversi di Bergamo.

Significativamente l’edificio, a livello architettonico, non si presenta come un semplice innesto delle maestose sette torri dell’ospedale, ma come un unicum progettuale, connotato da una vistosa differenziazione formale rispetto all’intero complesso.

La chiesa, con il suo candido volume che si ispira all’architettura religiosa della classicità, prende spazio nella zona nord-orientale della struttura ospedaliera, affacciandosi sulla grande area di raccordo con la stazione ferroviaria.

L’aula liturgica è protetta dall’involucro esterno che si configura come una specie di velario, formato da sottili elementi verticali in calcestruzzo bianco che si elevano verso il cielo per 15 metri, serrati ma permeabili alla vista. L’aula è un grande spazio a pianta rettangolare, ambiente “semplice e sereno” secondo gli intenti dei progettisti, che si connota come un luminoso giardino.

La parete del presbiterio si articola in tre absidi, ciascuna della quali ospita opere di Andrea Mastrovito in vetro dipinto; la scatola muraria accoglie l’estro di Stefano Arienti attraverso i suoi graffiti fitomorfi incisi su pannelli in cemento, mentre il soffitto è realizzato con una serie di teli in maglia metallica con curvature diverse, che offrono una rappresentazione artistica stilizzata della volta celeste. In controfacciata sono collocati due pannelli su cui si dispiega il drammatico racconto della Passione e della Morte di Gesù, articolato in venti scene ambientate nella città di Bergamo, opera del collettivo artistico Ferrario Frères.

 

 

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