La “modernità” alla vigilia e a cavallo del Concilio Vaticano II

Chiesa di San Pio X, Bolzano

Chiesa di San Pio X, Bolzano

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L’espansione urbana di Bolzano, incalzata dal crescente numero di lavoratori richiesti da un’economia in continuo sviluppo, supera tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta il limite dei quartieri pianificati orientandosi verso la campagna, ad Ovest. Qui, tra i poderi e le caserme, trovano spazio anche gli interventi cittadini del piano Ina-Casa che generano un ingente carico insediativo rendendo insufficienti, in prospettiva, i servizi presenti nel quartiere Don Bosco sul quale l’area sino ad allora gravitava. Per la cura pastorale dei nuovi abitanti, il parroco don Francesco Daz promuove la costruzione di una nuova chiesa, da realizzarsi in un isolato affacciato su via Resia, fino ad allora limite tra la città in costruzione e la campagna, donato dalla Montecatini, proprietaria di gran parte dei terreni limitrofi.

La progettazione viene affidata all’ing. Armando Ronca, professionista di riconosciuta esperienza, attivo a Bolzano sin dagli anni Trenta ma con studio anche a Trento e Milano, già coinvolto nella progettazione di alcuni tra i limitrofi interventi Ina-Casa.

Il primo progetto è del 1958, la posa della prima pietra del 1963, la ripresa dei lavori del 1967: in mezzo numerose sospensioni dovute alla difficoltà di reperire i fondi necessari.

La travagliata vicenda ricalca i tempi del Concilio Vaticano II e permette a Ronca di rielaborare il progetto, cogliendo l’occasione dell’adeguamento dell’impianto architettonico alle disposizioni conciliari per evolverne il linguaggio.

Caratterizzato da una pianta a mandorla con le due estremità tronche concluse da grandi vetrate, il primo progetto prevedeva una spazialità unitaria ad altezza costante con il presbiterio addossato alla parete di fondo. All’esterno trovavano spazio un campanile conico, concluso da una sfera e, lungo via Resia, le opere parrocchiali.

Il progetto di variante concentra l’attenzione sulla chiesa confermando l’impostazione planimetrica di base, obbligata dall’avvenuta realizzazione delle fondazioni e della cripta adibita a cappella feriale. Tutto però è coinvolto in un moto dinamico che dà vita allo spazio grazie alla valorizzazione del ruolo strutturale e dell’espressività materica degli elementi della costruzione. L’inclinazione delle pareti laterali, già prevista nel primo progetto, è accentuata, cosí come il loro aprirsi in modo accogliente verso l’ingresso dalla cui vetrata colorata entra una luce trasfigurata. La copertura cambia completamente e viene modellata plasticamente per accentuare la convergenza dell’assemblea verso l’altare. Dal quartiere, il suo articolarsi a guscio che si innalza in un prominente tiburio, ne fa un punto di riferimento  grazie alla riconoscibilità del profilo.

Il trattamento del cemento armato, con cui sono costruite tutte le parti dell’edificio, fa vibrare le superfici.

Ad una architettura dall’impianto frontale, direzionato assialmente, si sostituisce cosí un organismo dinamico che mette al centro l’azione liturgica, esplicitata dall’ascensionalità delle vele di copertura, dalla concentrazione dell’illuminazione naturale e dalla dilatazione della pianta in corrispondenza del presbiterio dove, su una pedana ad isola, trovano spazio i poli liturgici.

L’intervento, soprattutto nella versione di variante, deve molto al contributo dello strutturista, il milanese ingegner Giancarlo Giuliani. Opera complessa, giá in origine pensata per essere realizzata soltanto “al rustico”, la chiesa viene completata nel 1970 tra mille difficoltà e con finiture essenziali ed economiche. Successivamente sono state apportate modifiche nella disposizione dei poli liturgici e sono stati realizzati alcuni interventi artistici ad opera di Loris Cavallari. Nel 1978 prende avvio la realizzazione della canonica in una posizione diversa da quella prevista in origine, determinando una significativa modifica degli equilibri volumetrici previsti.

 

Per approfondimenti visita le seguenti pagine:

Progetto pastorale e vita ecclesiale

Caratteri architettonici

Processi e contesti

Progetto liturgico e programma iconografico

Dati generali

 

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