Chiesa di Sant’Antonio Abate e San Nicolò, Laives

Processi e contesti

Processi e contesti

All’inizio degli anni ‘90 -dopo aver scartato l’ipotesi di demolirla per sostituirla con un nuovo edificio- viene valutata per la prima volta la possibilità di realizzare la nuova chiesa come ampliamento laterale dell’esistente.

In questo stesso periodo il Comune -consapevole che Laives non aveva un vero e proprio centro- stava valutando la possibilità di ampliare il Municipio (frontistante alla chiesa) e di realizzare una nuova piazza cittadina che avrebbe messo in relazione le funzioni collettive del paese.

Così, nel 1994, il Sindaco propone al Parroco, don Hermann Senoner, di unire gli sforzi per bandire congiuntamente un concorso di progettazione per la realizzazione del nuovo centro di Laives attraverso la costruzione del nuovo Municipio, della nuova piazza e l’ampliamento della chiesa parrocchiale.

Le condizioni poste dalla Parrocchia, che costituisce un comitato apposito, sono di poter far intervenire nella Commissione giudicatrice un un membro competente scelto dalla Diocesi e di poter opporre il proprio veto qualora il progetto vincitore non fosse condiviso dalla comunità.

L’esito del concorso -a cui partecipano circa 60 progettisti- non convince in tutto e per tutto la Commissione che così, pur non essendo previsto dal bando, seleziona alcuni progetti per una seconda fase di approfondimento.

Al termine di questa seconda fase, dato che ancora nessuno dei progetti soddisfaceva completamente le aspettative, la scelta è quella di suddividere l’incarico tra due gruppi di progettazione ritenuti meritevoli, ciascuno per una parte della proposta presentata. Al gruppo coordinato dagli architetti Cappuccio, Donato e Macchi Cassia viene assegnato il progetto del Municipio e della piazza mentre agli architetti Höller e Klotzner viene assegnato il progetto dell’ampliamento della chiesa.

Ad oggi, l’intervento relativo al Municipio è realizzato solo parzialmente, mancando della piazza e della casa delle associazioni che legheranno tra loro le parti del comparto urbano e che saranno realizzate nei prossimi anni con un nuovo progetto nel frattempo ottenuto tramite un concorso tenutosi nel 2019 e vinto da Alberto Cecchetto. 

L’intervento relativo all’ampliamento della chiesa è stato invece realizzato tra il 2002 e il 2004 (consacrazione della chiesa nel 2005) mentre il restauro della chiesa antica si è svolto tra il 2009 e il 2011.

Il processo progettuale si è svolto in maniera sostanzialmente coerente rispetto alla proposta di concorso con una costante comunicazione delle scelte operate da parte degli architetti alla Parrocchia attraverso la mediazione del citato comitato, parzialmente rinnovatosi negli anni, senza particolari attriti se non relativamente a questioni puntuali come quella riguardante la necessità esposta dalla Parrocchia di rialzare il presbiterio che altrimenti non sarebbe stato visibile dall’assemblea. L’unica parte del progetto non realizzata è costituita dal fonte battesimale scavato nel pavimento della vecchia chiesa. 

A realizzazione avvenuta, la comunità, non particolarmente coinvolta nel corso della concezione ed esecuzione dell’opera, ha mostrato alcune perplessità iniziali sulla nuova architettura, soprattutto riguardo alle sue linee e spazialità diagonali. Per parte sua, il Parroco attuale -insieme ai suoi collaboratori- ha favorito il crescere nella comunità della consapevolezza circa il valore architettonico della chiesa e la maturazione di una sensibilità circa l’uso appropriato dei suoi spazi e arredi, la calibrata collocazione delle piante e dei fiori e l’impiego di suppellettili (tovaglie, ecc.) adeguati ai poli liturgici. 

 

Progetto liturgico e programma iconografico

Dati generali

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