Duplicazione dello spazio liturgico
Chiesa di Sant’Antonio Abate e San Nicolò, Laives
Chiesa di Sant’Antonio Abate e San Nicolò, Laives
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Da piccolo paese legato all’agricoltura, esposto alle esondazioni del fiume Adige successivamente arginato, Laives si trasforma nel corso del Novecento in cittadina che vede più ondate migratorie, dapprima legate al lavoro nei campi e, successivamente, alla ricerca di occupazione nelle industrie della vicina Bolzano e nel settore dei servizi.
L’esistente chiesa parrocchiale dei Santi Antonio abate e Nicolò rivestiva un ruolo importante nel territorio locale quale stazione di pellegrinaggio verso il Santuario di Pietralba ma già alla metà dell’Ottocento non era più sufficiente per il paese e così l’originaria struttura medievale subisce un primo ampliamento in stile neogotico corrispondente all’attuale navata. Con il crescere della popolazione si valuta addirittura la costruzione di una seconda chiesa in un’altra parte dell’abitato. Si conviene, tuttavia, che la soluzione più opportuna è la realizzazione di un secondo ampliamento della storica chiesa utilizzando un terreno libero di proprietà comunale adiacente al suo lato nord-est.
Allo stesso tempo il Comune stava valutando la necessità di dotare la cittadina di un Municipio adeguato alle dimensioni che aveva assunto. Così, nel 1994 Parrocchia e Comune bandiscono un concorso di progettazione congiunto sia per l’ampliamento della chiesa che per la sistemazione dell’area frontistante da adibire a piazza civica-sagrato e a nuovo Municipio. Tale secondo intervento è stato ad oggi completato solo in parte.
Il progetto della chiesa viene assegnato allo studio Höller & Klotzner di Merano.
Il suo volume, rivestito in metallo, si dispone a fianco all’esistente proponendo un contrasto di forme e di linguaggi. Lo sviluppo interno avviene su un asse ribaltato di 90° rispetto alla navata storica, conservata e rifunzionalizzata.
La nuova aula liturgica è connessa all’organismo preesistente mediante tre varchi aperti nella parete laterale nord della chiesa sezionata longitudinalmente sulla porta laterale sud della stessa. L’aula adotta una disposizione dell’assemblea frontale, ma molto sviluppata trasversalmente: sullo spazio asimmetrico dell’ampia pedana lignea presbiterale, assume un ruolo centralizzante il blocco ligneo cubico dell’altare.
A sinistra è collocato l’ambone, proiettato diagonalmente verso il centro geometrico dell’assemblea; alle spalle, la sede del presidente. Una lunga panca per i ministranti segue la parete di fondo, terminando con la credenza, progettata in modo integrato con il resto dell’allestimento e dotata di supporto per la croce processionale. Un sistema di rampe consente la piena accessibilità della pedana, sollevata di due alzate per consentire una visibilità ottimale da parte dei fedeli, disposti su un piano leggermente inclinato.
Nell’ambito del progetto architettonico è stato previsto un ruolo importante per il coro e per un nuovo organo a canne. Lo spazio per coro e organo è a sinistra del presbiterio, in un vano schermato da una griglia lignea che prosegue idealmente il volume interno della chiesa, e scherma la grande vetrata dell’abside.
Il progetto artistico è stato affidato agli artisti Manfred Alois Mayr e Carmen Miller, l’aula liturgica è sostanzialmente monomaterica e aniconica, ad eccezione della croce gloriosa dorata sospesa sulla mensa.
Per approfondimenti visita le seguenti pagine:
Progetto pastorale e vita ecclesiale
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