Le Processioni cittadine

La processione del Corpus Domini

La processione del Corpus Domini

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La solennità del Corpus Domini (“Corpo del Signore”) è una festa di precetto, che chiude il ciclo delle feste del periodo post Pasqua e celebra il mistero dell’Eucaristia istituita da Gesù nell’Ultima Cena.
La ricorrenza venne istituita dapprima in Belgio, a partire dalle visioni della Beata Giuliana di Cornillon, che, tra gli anni 1207-1227, raccontò di avere visto una luna splendente turbata da una macchia opaca; Dio le fece intendere che quella visione rappresentava la Chiesa del suo tempo, che ancora mancava di una solennità in onore del SS. Sacramento. Il direttore spirituale della beata, ottenuto il giudizio favorevole di parecchi teologi in merito alla visione, presentò al vescovo di Liegi la richiesta di introdurre nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini. La richiesta fu accolta nel 1246 e venne fissata la data del giovedì dopo l’ottava della Trinità.

Di lì a pochi anni, nel 1262 salì al soglio pontificio, col nome di Urbano IV, l’antico arcidiacono di Liegi e confidente della beata Giuliana, che istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini estendendola a tutta la cristianità, in seguito al famoso miracolo di Bolsena: si racconta che un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a dir messa a Bolsena e al momento dell’Eucarestia, nello spezzare l’ostia consacrata, fu pervaso dal dubbio che essa contenesse veramente il corpo di Cristo. A fugare i suoi dubbi, dall’ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico (attualmente conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare tuttora custodite in preziose teche presso la basilica di Santa Cristina.

 

Il percorso della processione del Corpus Domini in città

Le celebrazioni per il Corpus Domini a Casale sono caratterizzata da una solenne processione durante la quale l’ostensorio contenente il Santissimo Sacramento attraversa la città protetto da un baldacchino. Nei cerimoniali del XIX secolo custoditi nell’Archivio del Capitolo della Cattedrale di Casale la processione è descritta più volte; questo ci permette di ricostruire il suo percorso, che andava dal Duomo in piazza Carlo Alberto, passava davanti al convento di S. Giuseppe (soppresso), nella Contrada di San Pietro, nella Contrada di San Paolo, nella Contrada del Senato, in Via Roma, tornava in piazza Carlo Alberto, e da qui rientrava in Duomo. Con alcune piccole differenze, il tragitto della processione si è mantenuto nel tempo ed è lo stesso ancora oggi, quando per le strade del centro cittadino sfila il baldacchino settecentesco protagonista, insieme all’ostensorio che contiene il Santissimo, della solennità.
Tra i protagonisti di questa processione vi erano i membri delle famiglie della nobiltà cittadina, che fino al XVIII secolo condussero accese dispute per definire a chi di loro spettasse il diritto e l’onore di portare il baldacchino: restano tracce di queste diatribe nel fondo manoscritti della Biblioteca del Seminario e nell’Archivio del Capitolo, dalle quali emerge l’esistenza di un gruppo di famiglie definite proprio “nobiltà di baldacchino” per questa prerogativa che era stata loro concessa.
Oltre che nelle fotografie d’epoca e recenti, è possibile ritrovare la raffigurazione di una solenne processione del Corpus Domini nel Caerimoniale episcoporum, un volume che racchiude tutti i riti e le celebrazioni presiedute da un vescovo, con commento teologico-pastorale della liturgia e l’indicazione dei gesti da compiere, dei paramenti da indossare e delle cose necessarie alla celebrazione. La prima edizione del Cerimoniale è del 1600, e nel corso del tempo il testo è stato più volte ripreso e modificato per ordine dei Pontefici; si tratta di un libro indispensabile per poter meglio comprendere il significato dei riti e dei gesti della liturgia.

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