"Al dì d’la festa". Festività e Santi nella città di Casale Monferrato

Le Processioni cittadine

Le Processioni cittadine

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Le processioni sono un rito presente in molte religioni, che deriva concettualmente dal pellegrinaggio. Rispetto a quest’ultimo, che può essere individuale, le processioni prevedono invece il coinvolgimento comunitario di tutti i fedeli che, in corteo, seguono la statua di un Santo, le sue reliquie o un altro oggetto sacro che viene portato lungo le strade della città. Il cerimoniale che regola le processioni in passato era molto rigido: vi erano infatti consuetudini precise che indicavano in quale ordine dovesse svolgersi il corteo (al quale partecipavano, oltre ai cittadini, autorità civili, confraternite, ospiti degli ospizi di carità e altri gruppi di persone che portavano le loro insegne – di solito uno stendardo – che li identificavano).
Altri oggetti caratteristici delle processioni – alcuni ancora utilizzati, altri caduti in disuso – sono le lanterne processionali, oggi solitamente sostituite da fiaccole o candele, il baldacchino, utilizzato come copertura del Santissimo Sacramento o delle reliquie del Santo che vengono trasportate lungo le vie della città, il turibolo tramite il quale si incensano gli oggetti sacri.

Anche il numero di chierici e la loro funzione (portare le torce, il turibolo, le croci processionali) erano codificati in ogni dettaglio, così come esistevano diversi percorsi lungo le vie cittadine che venivano seguiti a seconda della festività; ognuno di questi partiva dalla Chiesa sede principale della festività e vi faceva ritorno, passando davanti alle altre Chiese e agli edifici civili, che venivano addobbati per l’occasione con drappi di colori diversi in funzione del tipo di solennità.

Dal XII secolo le processioni furono sempre più numerose e dedicate a ricorrenze diverse come quella della Domenica delle Palme, quelle dedicate al santo patrono o in onore della Vergine Maria; per tutte queste, e per altre di cui oggi si è persa memoria, l’Archivio Diocesano di Casale conserva tracce documentarie e liturgiche: di particolare interesse sono il “catalogo delle processioni” a cui partecipava l’Arciconfraternita di S. Evasio nel XVIII secolo, una grande tabella in carta manoscritta incollata su legno che era appesa nella sacrestia del Duomo e che contiene l’elenco delle processioni con alcune prescrizioni per il loro svolgimento, e la serie di cerimoniali dell’800, libretti manoscritti che riportano, anno per anno, le principali solennità festeggiate in Cattedrale con la descrizione delle processioni cittadine e dei riti a esse associati.

Tra tutte, le più importanti erano e sono ancora oggi quelle del Corpus Domini (che si celebra il giovedì successivo alla solennità della SS. Trinità che a sua volta cade la domenica successiva alla Domenica di Pentecoste) e quelle collegate al culto di S. Evasio, patrono della città e oggetto di particolare devozione non solo da parte dei casalesi ma anche dei cosiddetti “borghini”, gli abitanti di Borgo Vercelli che ogni anno a settembre compiono un pellegrinaggio nella città di Casale, dove animano una processione in onore del Santo per sciogliere il voto pronunciato nel 1403 in occasione di un’epidemia di peste.

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