Le festività mariane
La Madonna del Rosario nella Chiesa di San Domenico
La Madonna del Rosario nella Chiesa di San Domenico
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La preghiera del Santo Rosario
La parola rosario deriva dall’antica usanza di mettere una corona di rose sulle statue della Vergine; queste rose erano simbolo delle preghiere “belle e profumate” rivolte a Maria. Così nacque l’idea di utilizzare una collana di grani per guidare la meditazione. Nel XIII secolo, i monaci cistercensi elaborarono, a partire da questa collana, una nuova preghiera che chiamarono rosario, dato che la comparavano a una corona di rose mistiche offerte alla Vergine. Questa devozione fu resa popolare da San Domenico, il quale ricevette nel 1214 il primo rosario dalla Vergine Maria, nella prima di una serie di apparizioni, come mezzo per la conversione dei non credenti e dei peccatori. Nel 1571, anno della Battaglia di Lepanto, Papa Pio V chiese alla cristianità di pregare con il rosario per chiedere la liberazione dalla minaccia turco-ottomana. La vittoria della flotta cristiana, avvenuta il 7 ottobre, venne attribuita all’intercessione della Vergine Maria, e in seguito a ciò il papa introdusse nel calendario liturgico la festa della Madonna del Rosario per quello stesso giorno. Dato il legame di questa devozione con San Domenico e con Papa Pio V, appartenente all’ordine domenicano, i Padri iniziarono a promuoverne il culto e a istituire in ciascuna delle loro chiese una cappella e una Confraternita dedicate alla Vergine del Rosario. Inoltre, fu stabilito dal Pontefice che l’istituzione di analoghe Confraternite in chiese non appartenenti all’ordine domenicano sarebbe stata strettamente regolata dai Padri.
La Chiesa di San Domenico di Casale e la cappella del Rosario
La costruzione del complesso avvenne per volere del Marchese del Monferrato Guglielmo VIII Paleologo, che nel 1469 ottenne da Papa Paolo II il permesso per poter edificare in Casale un convento e una chiesa per i frati Domenicani. Le fonti testimoniano che fu proprio il Marchese a posare nel 1472 la prima pietra per la costruzione della chiesa, che fu consacrata nel 1513. A partire dall’inizio del XVII secolo anche nella chiesa casalese venne istituita una cappella dedicata alla Madonna del Rosario. Le pareti furono ornate con cinque tele ciascuna realizzate da Giorgio Alberini e raffiguranti i misteri del Santo Rosario racchiuse in cornici di stucco in origine colorate e dorate. Sulla volta si trovano i Misteri gloriosi (Resurrezione di Gesù; Ascensione di Gesù; Discesa dello Spirito Santo; Assunzione di Maria; Incoronazione della Vergine), la parete di destra riporta, invece, i Misteri dolorosi (Gesù nell’orto degli ulivi, Flagellazione, Incoronazione di spine, Salita al Calvario, Crocifissione), mentre la parete di sinistra ospita i Misteri gaudiosi (Annunciazione, Visitazione, Nascita di Gesù, Presentazione di Gesù al tempio, Gesù nel tempio tra i dottori).
Sulla parete di fondo è posto il raffinato altare ligneo realizzato probabilmente a inizio del Settecento, che il recente restauro ha riportato alla sua colorazione originale. Al centro dell’altare si apre una nicchia in cui è ospitata la statua della Madonna del Rosario che fino a qualche decennio fa veniva trasportata in processione. Attorno a lei sono presenti puttini festanti e al di sopra è posto il dipinto di Dio Padre, che con lo sguardo rivolto verso il basso incorona la Vergine. In passato il quadro dialogava con un’altra opera realizzata dallo stesso autore – il casalese Nicolò Musso– che in origine fungeva da pala d’altare e che ora trova posto in presbiterio. Completa la decorazione dell’altare il pregevole paliotto in scagliola raffigurante al centro la Madonna del Rosario. Inoltre, il legame della chiesa domenicana con il culto del rosario emerge anche dalla presenza della grande tela raffigurante la battaglia di Lepanto, opera di Giovanni Crosio e di un altare dedicato al papa Pio V, il pontefice di origine alessandrina che istituì ufficialmente la solennità dedicata alla Vergine del Rosario.
L’intera cappella del Rosario è stata oggetto di una grande operazione di restauro che ha riportato tutte le opere al loro antico splendore. I lavori sono stati inaugurati proprio in occasione della festa del Rosario nel 2023.
“Libera nos a malo”: la processione straordinaria per la Madonna del Rosario nel 1797
Oltre alle celebrazioni della festa nel giorno della ricorrenza, l’archivio diocesano conserva la memoria di una processione straordinaria in onore della Madonna del Rosario. Ordinata dal vescovo Carlo Vittorio Ferrero Della Marmora, secondo il desiderio del re tramite una lettera dell’Arcivescovo di Torino, la cerimonia fu indetta al fine di chiedere l’intercessione della Vergine a risoluzione dei moti rivoluzionari che segnavano la storia piemontese di quegli anni. Il vescovo volle farla nella Chiesa di San Domenico poiché era tradizione che la processione con la statua della Madonna fosse organizzata dai padri domenicani. Nel cerimoniale custodito nell’Archivio Capitolare è descritta la cerimonia, a partire dallo spostamento del vescovo dalla Cattedrale a San Domenico, dove vennero cantati i Vespri seguiti dalla Compieta; subito dopo partì la processione, preceduta dal gonfalone di Sant’Evasio, con la partecipazione delle Opere Pie e confraternite, del Capitolo della Cattedrale e di tutti presbiteri, con il baldacchino sotto cui era posta la statua della Vergine accompagnata da dodici torce e seguita dalle autorità civili.
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