La festa
Mutamenti del percorso
Mutamenti del percorso
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Delle manifestazioni esterne ci sono tardive testimonianze sulla loro fisionomia assunta dopo il terremoto del 1693, per esempio quella di Jean Houel nel resoconto del suo viaggio in Sicilia.
Non poche innovazioni infatti furono determinate dall’eruzione del 1669 e dal terremoto del 1693 che distrusse gran parte della Sicilia sud orientale, eventi disastrosi che però lasciarono sostanzialmente immutato il programma tradizionale della festa. I mutamenti di maggior rilievo si ebbero invece tra l’Otto e il Novecento in seguito alle trasformazioni sociali, ai mutamenti politici, alle guerre e a tutte le cause che avviarono il processo di secolarizzazione ormai sempre più pervasivo.
Il Fercolo venne modificato dopo il terremoto, grazie alla maggiore praticabilità delle strade; attualmente questa macchina processionale, ricostruita dopo l’ultima Guerra, avanza lentamente grazie all’azione congiunta delle centinaia di devoti uomini e donne, che con corde di trazione molto spesse la fanno muovere su rulli gommati. Il disastroso terremoto del 1693 sembra che abbia contribuito anche alla trasformazione delle candelore. Queste singolari macchine processionali, attrezzate di aste in legno ben adeguate, manovrate da robusti portatori veramente abili nell’imprimergli la caratteristica andatura, continuano ad offrire tuttora uno spettacolo molto ricercato dal folclore locale e anche dai turisti. Tuttora se ne contano undici, vestigi delle antiche corporazioni medievali.
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