I "santuari" agatini

Chiesa Sant’Agata la Vetere

Chiesa Sant’Agata la Vetere

MENU

Alle origini della rifondazione cristiana di Catania, Ruggero I d’Altavilla fondò qui il monastero Sant’Agata con l’annessa chiesa abbaziale (1091 ca.), eleggendone abate il monaco bretone Angerio, che poi insediò come vescovo della diocesi da lui costituita e da Urbano II confermata nel 1092. Su quest’area quindi sorse la prima Cattedrale di Catania in età normanna, fino a quando il Gran conte edificò la nuova sede vescovile (1094) nel cuore della città tra il vecchio porto arabo e il foro romano (nell’attuale piazza del Duomo). Così, dopo questo trasferimento della sede vescovile, la chiesa fu denominata la «Vetere». Il terremoto del 1693 distrusse quasi totalmente la chiesa lasciandone intatta soltanto la cripta. Nel 1722 iniziò la ricostruzione dell’edificio, che nel tempo ha subito ulteriori danni sempre causati dai terremoti. Il prospetto principale di assoluta semplicità è delimitato ai lati da due paraste in pietra bianca, che ravvivano l’intonaco scuro della facciata creando così la tipica bicromia locale. Della medesima pietra è fatto anche il portale d’ingresso, di notevoli dimensioni per consentire l’entrata del Fercolo di Sant’Agata durante la processione del 4 febbraio, come vuole la tradizione. L’edificio è coronato da un frontone sobriamente decorato con i simboli martiriali. L’interno a navata unica ingloba tracce ancora visibili di edifici precedenti di diverse epoche e custodisce un sarcofago in marmo bianco (fine II-inizio III secolo) con coperchio (VI secolo) ornati di bassorilievi, nel quale secondo un’antica tradizione sarebbe stato deposto per un certo periodo il corpo di sant’Agata.

 

 

Your browser doesn't currently support this component
Please , update your browser

Sezioni del sito

Selezione lingua

  • Italiano
  • English
  • Deutsch
  • Français
  • Español