Diocesi di Sessa Aurunca: Basiliche e Santuari, un cammino millenario

Il Santuario di “Santa Maria delle Grazie, aiuto e sostegno della famiglia” in Casale di Carinola

Il Santuario di “Santa Maria delle Grazie, aiuto e sostegno della famiglia” in Casale di Carinola

Il Santuario

L’attuale Santuario di Santa Maria delle Grazie è ubicato nell’estremo lembo nord del paese, immerso nel verde di una vallata, costruito sull’antico sito di Santa Maria a Pisciarello, così denominato per il torrente che vi scorreva e che, nel corso del tempo, ha scavato il suo letto nella parete di tufo della collina. L’edificio si presenta a navata unica, con abside terminale. A destra dell’altare centrale sono presenti dipinti parietali raffiguranti la Vergine Assunta in cielo, probabilmente risalente al secolo XVII, i SS. Monaci, databili all’inizio del 1500. Sulla parete di fondo del presbiterio, all’interno di una sorta di edicola d’altare, si osserva l’effigie tardo-gotica di Santa Maria a Pisciarello, affrescata sulla pietra di tufo locale e raffigurante la Madonna con bambino databile al XV secolo. Nell’area retrostante la chiesa è situato l’antico Putridarium, il cimitero ipogeo attualmente visitabile nei soli due ambienti sotterranei superstiti. Nonostante fosse sede di un antico culto popolare, l’area fu abbandonata a se stessa. Solo dal 1951, attraverso la realizzazione di numerosi cantieri di lavoro per disoccupati, furono intrapresi lavori di scavo che risultarono forieri di un rinnovato interesse generale per l’area sacra. Fu proprio nell’ambito di tale messa in sicurezza dell’area che fu riportato alla luce il blocco monolitico di tufo recante l’effige di Santa Maria a Pisciarello. Al momento del ritrovamento, l’icona risultava malridotta per i molti chiodi, cui erano appesi ex voto, e recava ancora visibili i colpi di martello, con i quali la stessa fu estratta dallo sperone di roccia originario.

 

Sviluppo del culto mariano e storia dell’Apparizione alla fanciulla casalese

Il villaggio di Casale, come tante realtà limitrofe, sperimentò l’imperversante devozione mariana, giunta ad annullare la distanza tra l’istituzione ecclesiastica e le esigenze religiose più semplici e spontanee attraverso la figura della Vergine. Il culto mariano trova origine da un’edicola votiva recante l’effigie di Maria Vergine con in braccio il Bambino: si tratta, chiaramente, dell’icona di Santa Maria a Pisciarello ubicata in un vallone caratterizzato da una fonte utilizzata dagli abitanti del villaggio dei Vignai per attingere acqua e lavare la biancheria. Ebbene, la tradizione orale ha tramandato il nome di una bambina dodicenne, tale Antonietta Fava che, incappata in una terribile matrigna, era costretta a risciacquare fino a notte inoltrata tutta la biancheria che le faccende domestiche le imponevano di mondare; la fanciulla avrebbe, pertanto, confidato le proprie pene al ritratto della Vergine effigiato sulla roccia dove ogni sera si recava, pregandola di porre fine ai suoi tormenti. Fu così che Maria «degnossi di comparirle in forma di bellissima Dama che, tenendo con un braccio il piccolo Bambino Gesù, coll’altra mano sosteneva una torcia accesa per farle lume, esortandola a sopportare con perseveranza la inumanità della sua Matregna»; inoltre, come risulta dalla tradizione, la Vergine avrebbe concesso ad Antonietta di ottemperare con facilità e rapidità estreme alle onerose incombenze casalinghe impostele. Finché la Vergine si palesò, dichiarando il suo desiderio di una Chiesa nel luogo della sua effigie, «affinchè riverita da quel popolo con più decoro, abbia io maggior motivo di far loro sperimentare gli effetti della mia sovrana protezione». Stando alla tradizione, il prodigio costituirebbe, dunque, l’avvio per la costruzione della Cappella e per l’intensificarsi della devozione mariana nel villaggio. Successivamentre l’immagine della Vergine fu scalpellata dalla roccia e resa oggetto di venerazione. Occultata e ritrovata nel 1959, l’immagine mariana fu incoronata il 7 agosto del 1960. Il 7 agosto 2017 la Cappella è stata proclamata Santuario diocesano di Santa Maria delle Grazie, aiuto e sostegno della famiglia

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