"Al dì d’la festa". Festività e Santi nella città di Casale Monferrato

L’Entierro: la solenne celebrazione del Venerdì Santo

L’Entierro: la solenne celebrazione del Venerdì Santo

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L’Entierro e la chiesa dell’Addolorata

Nel corso di tutto il Settecento, a Casale Monferrato e in alcuni comuni vicini ebbe grande diffusione la funzione dell’Entierro. Questo termine, di origine spagnola, significa “sepoltura” e veniva usato per indicare la festa religiosa celebrata il Venerdì Santo, durante la quale veniva allestita la rappresentazione teatralizzata della morte di Cristo. La promozione e l’organizzazione di questo evento furono sempre prerogativa della confraternita dei Disciplinanti che, a Casale, fu istituita nel 1613 per volontà del vescovo Tullio del Carretto e che comprese i maggiori esponenti della nobiltà cittadina.

La cerimonia si componeva di due momenti: la deposizione del simulacro di Cristo dalla Croce e la processione per le vie della città con i confratelli flagellanti. Per compiere queste operazioni la confraternita aveva a disposizione un nutrito numero di tendaggi, candelabri, croci, cappe e soprattutto delle sculture vestite della Madonna Addolorata e di Cristo Crocifisso. L’Entierro si celebrò in Cattedrale fin dalla prima edizione del 1699, sebbene la confraternita ebbe sede prima nella chiesa di San Filippo e, in seguito a una lite con i Padri di San Filippo, nella nuova chiesa dell’Addolorata, dove attualmente sono conservate ed esposte le pregevoli sculture della Madonna dei Sette Dolori e del Crocifisso realizzate dalla bottega dei Cassina. Queste si possono ammirare in composizione solo durante la Settimana Santa; durante il resto dell’anno sono divise e utilizzate separatamente: il Crocifisso sull’altare maggiore e l’Addolorata presso l’altare laterale destro. Le sculture, fino al 1770 venivano trasportate ogni Venerdì Santo in Cattedrale, dove si “metteva in scena” la deposizione dalla croce e veniva letta l’orazione funebre, arricchita dalla recita di sonetti composti per l’occasione e dall’esecuzione di brani musicali, e portate successivamente in processione per le vie della città dai confratelli Disciplinanti.
A seguito del trasferimento della confraternita, i Padri di San Filippo commissionarono alla stessa bottega dei Cassina due opere in sostituzione di quelle trasferite nella nuova chiesa; nella nuova Chiesa intitolata all’Addolorata l’Entierro venne celebrato dalla Compagnia dei Disciplinanti almeno fino al 1797. La funzione fu sospesa agli inizi dell’800 quando le Confraternite furono soppresse, per essere ripresa, in forma molto ridotta, nel 1818 dalla comunità parrocchiale; dopo questa data la celebrazione dell’Entierro venne assorbita dalla più tradizionale Via Crucis.

 

La Vergine dei sette dolori

Mantenuta viva in alcuni paesi del circondario come a Frassinello Monferrato e a Cereseto, l’Entierro non ha più svolgimento nella città di Casale dove, tuttavia, viene celebrata nel mese di settembre la festa della Vergine Addolorata. La devozione alla Mater Dolorosa, molto diffusa soprattutto nei Paesi del Mediterraneo, si sviluppò a partire dalla fine dell’XI secolo. Fu Papa Pio VII nel 1814 a introdurla nel calendario liturgico romano fissandola al 15 settembre. La figura della Madre dei dolori, con il cuore trafitto da sette pugnali che soffre per la Passione del Figlio ha dato origine a numerose rappresentazioni nell’arte, nella musica sacra e nella pietà popolare. Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius, costituisce l’inizio di una letteratura, che porta alla composizione in varie lingue del “Pianto della Vergine”. Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo Stabat Mater in latino, attribuito a Jacopone da Todi; da questa devozione ebbe origine la festa dei “Sette Dolori di Maria Santissima”. Nel corso degli ultimi secoli, la parrocchia dell’Addolorata di Casale celebra questa festa trasportando in processione la scultura della Vergine anticamente utilizzata per l’Entierro.

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